I funzionari dell’Ufficio Antifrode delle Dogane di Napoli 1, su specifica segnalazione del locale Ufficio Integrato di Analisi dei Rischi e in collaborazione con i militari della Guardia di Finanza, hanno sequestrato, per traffico illecito di rifiuti, 86.400 Kg di pellets (prodotto utilizzato come combustibile per stufe).
La merce, stivata in sei containers provenienti dalla Cina e destinata ad una società italiana con sede in provincia di Taranto, è stata analizzata dall’Università Federico II di Napoli, che l’ha qualificata come prodotto pericoloso per la salute, in quanto contaminato da sostanze inquinanti, in difformità a quanto previsto dal D.Lgs 152/2006.
Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, le informazioni che sono attualmente disponibili non consentono ancora di avere un quadro chiaro sull’entità e sulla portata del fenomeno, sia in termini di quantità di prodotto effettivamente contaminato, sia della soglia di reale contaminazione anche se le importazioni dall’Asia rappresentano una piccola e sporadica quantità, dettata prevalentemente da logiche di concorrenza sul mercato, dato che questo pellet è venduto a prezzi sensibilmente più bassi rispetto a quello nazionale. Ciò quindi consiglia molta prudenza nell’acquisto del prodotto di provenienza cinese. Il pellet, infatti, rappresenta un importante biocombustibile che registra un notevole sviluppo in tutta Europa, in grado di sostituire i combustibili fossili e che presenta notevoli vantaggi ambientali ed economici, con soddisfazione dei numerosi consumatori che lo utilizzano soprattutto per il riscaldamento domestico. Il tema della contaminazione da sostanze inquinanti anche di tipo radioattivo come nel caso di pellets importato dalla Lituania, non va tuttavia sottovalutato e vanno sostenuti e promossi i controlli che le pubbliche autorità sono chiamate a svolgere con rigore, anche prevedendo un aggiornamento delle norme. Tuttavia siamo dell’avviso che questo episodio debba essere ricondotto alla sua reale portata, evitando inutili ed ingiustificati allarmi.
Lecce, 14 aprile 2012
Giovanni D’AGATA