Abbiamo scelto la gente non le vetrine
Sento di dovere delle spiegazioni ai nostri simpatizzanti, elettori e ai tanti amici sul perché ho deciso in questa competizione elettorale a Frosinone, condividendo ovviamente questa scelta con la base, di non presentarmi nei salotti televisivi.
Oggi più di ieri in questi luoghi si accolgono politici, assessori, politicanti, portaborse, divi che accomodati su divani/poltrone/sedie/ sgabelli sono invitati a parlare -meglio dire, il più delle volte, a tacere- e a far parlare gli altri in un clima di imbarazzanti squilli di tromba che scandiscono secondi e minuti che conduttori-direttori sorridenti i “offrono”, di volta in volta, agli ospiti invitati. Sarebbe disonesto non ammettere che anche qui si parla di poltrone. La politica dei partiti attuali ama le poltrone e monotonamente recita un monologo stereotipato, uguale, ripiegato su se stesso. Il potere è ben rappresentato dal fondo schiena stanziato su una poltrona, qualunque essa sia.
Riflettiamo. I politici siedono a lungo: nell’aula, nelle auto blu, nei salotti televisivi, nelle stanze dei partiti, intorno ai “tavoli decisionali”, ripetitività questa segno della perversione del momento storico, lontanissima dalla quotidianità e dalla gente che faticosamente invece porta a casa il proprio companatico. Noi abbiamo scelto, da sempre, di non fare avanspettacolo aderendo alle logiche di autocompiacimento narcisistico. Accettando gli inviti a stare in vetrina si sollecita la vanità del singolo. Il palcoscenico ha un solo effetto certo: si recita. Il mediatore-domatore innescando la battuta finge di porre una domanda in uno studio televisivo dove monitor e collegamenti, come le stesse trasmissioni quasi sempre registrate con opportunità di tagli e dettagli che porteranno ad eliminare o ricucire a piacimento il dibattito, rimangono schermo rigido e finzione.
L’ospite risponde recitando, come fa ogni brava comparsa, la sua parte. Noi abbiamo scelto consapevolmente la piazza, le vie e le periferie di Frosinone, il porta a porta, il confronto franco e diretto con il cittadino, a costo zero, fuori dai protocolli di recinti pilotati, fuori dagli schemi di finzioni e compravendite, dall’accaparramento di voti meno leciti o quasi leciti. Questi luoghi vivi rappresentano gli spazi reali e pulsanti della città. Noi abbiamo scelto il sentiero della relazione empatica diretta, abbiamo scelto la gente diventando i cantastorie di una morale positiva, di una città che ancora si emoziona e spera in un serio cambiamento. Stiamo incontrando tanta gentilezza e pazienza, tanto volontà di ascolto, tanto smarrimento e sofferenza, tanto disincanto ma tanta voglia di ricredere che un percorso semplice e sano possa ridare luce al nostro capoluogo.
Non consentiremo che il nostro futuro sia ancora lasciato nelle mani di chi, oppressore ed usurpatore, ha devastato le nostre terre.
Per Frosinone piccola capitale la rinascita è possibile.
Giuseppina Bonaviri Candidata Sindaco di Frosinone, Amministrative 2012
Sito web: www.bonaviriafrosinone.wordpress.com
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