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L’Altra Italia a Macerata

Di Carlo Di Stanislao

E’ certamente un caso e del tutto fortuito, ma a Macerata, che si accinge ad accogliere l’ultimo libro di Goffredo Palmerini “L’Altra Italia”, la terra trema ininterrottamente dal 4 aprile.
Ben 12 scosse in soli sette giorni, con un'intensita' crescente che sta iniziando a preoccupare i residenti.
Così, probabilmente, il bel comune marchigiano, l’antica Helvia Recina, splendida nel 300 e nel 500, sede della antichissima Accademia dei Catenati, sarà più attenta alle parole contenute nel libro, selezione di scritti e articoli di Goffredo Palmerini, pubblicati in Italia e all'estero, che parlano della straordinaria realtà costituita dagli emigrati italiani d'ogni regione che nei cinque continenti rendono onore e prestigio al nostro Paese, ma anche di fatti, eventi e personaggi d'Abruzzo e della città capoluogo, L'Aquila, a tre anni dal sisma.
La presentazione domani, alle 17, nella splendida Sala degli Specchi della Biblioteca Mozzi-Borgetti, con la presenza, oltre che di Francesca Pompa, presidente della Casa Editrice One-Group e dello stesso Palmerini, di Irene Manzi, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Macerata.
Con la terra che trema saranno certamente più efficaci le parole di Palmerini (e degli altri), fra gli affreschi grotteschi di Domenico Marzapani e Domenico Cervini, che ornano i soffitti e si paselerà l’intento di vincere la paura, per riabitare il “Genius Loci”, lo spirito autentico di un luogo che, anche quando infido, non può essere né lasciato né dimenticato.
Oltre tutto, sarà evidente, anche per Macerata ed i suoi sensibili abitanti, al fianco degli aquilani, fin dai primi momenti del dramma, come la nostra città, con tutti i suoi abitanti, sia sospesa fra perdita e speranza, con un dissidio interno che va ricomposto, partendo da quelli che sono i grandi valori non solo locali, ma dell’intero Sud italiano.
Si perché, in fondo, “L’Altra Italia” ci parla delle eccellenze e delle avanguardie italiane, di quel patrimonio culturale ed operativo spesso taciuto, ma che sostiene l’intero Paese e lo rende ancora vivibile e splendido, nonostante guai economici e politici e svariati scompensi sociali.
E’ l’Italia migliore la protagonista del libro, un’Italia di persone che continuano a lottare per poter realizzare i loro sogni, che testimoniano, ogni giorno, cose straordinarie e che rendono il Nostro Paese, ancora, il miglior posto in cui vivere.
La fotografia di un Paese con studenti che cercano di costruirsi un futuro, e lavoratori che cercano di sostenere il presente: un popolo ancora capace di discutere e di confrontarsi, senza spocchia, senza le sicurezze di chi pensa di avere sempre ragione, ma con la certezza di volerlo fare insieme.
Un’ Italia, quella raccontata nel libro, che ha riscoperto il Risorgimento, per decenni messo sotto naftalina e oggi tornato come una questione della nostra attualità, perché abbiamo il sentimento diffuso di un processo di fuoriuscita dall’Unità del Paese, che sente la minaccia della cultura leghista, l’avanzata di un federalismo che non è solidale, ma è la fotografia dell’egoismo sociale che innesca fenomeni di disgregazione nazionale che potrebbero essere molto più rapidi di quanto non si immagini e che sono sempre alimentati dalle sottoculture del localismo e delle identità etnoterritoriali.
Un libro, infine, di cui essere fieri, noi aquilani, perché, descrivendo il presente, non si limita alle polemiche sterili, ma porta esempi concreti da seguire.

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