Site icon archivio di politicamentecorretto.com

Italia dei Valori unica forza di opposizione credibile per l’alternativa

5 Rispetto il travaglio e la rabbia del popolo leghista, ma così non si può più andare avanti. Le dimissioni di Bossi e il cataclisma in atto a via Bellerio sono l’ennesima dimostrazione di quanto al nostro Paese manchi una seria legge contro la corruzione e per la trasparenza nella gestione del finanziamento pubblico ai partiti. Non voglio sottolineare la nostra diversità, ma mentre in tutti i partiti assistiamo, a livelli più o meno elevati, a casi di corruzione o a utilizzo privato di soldi pubblici, l’Italia dei Valori è il partito che chiede da tempo una legge seria contro la corruzione e oggi ha depositato in Cassazione un quesito referendario per abrogare il finanziamento pubblico ai partiti, unica arma per convincere questo Parlamento a legiferare in materia.

Non a caso oggi possiamo considerarci come l’unica forza trasparente e realmente di opposizione al governo Monti. In tutti gli altri partiti, invece, dalla famiglia Bossi alla casa al Colosseo di Scajola, dalla casa di Montecarlo alla condanna a Cuffaro, dai fondi distratti da Lusi al rinvio a giudizio di Lombardo, al caso Belsito, assistiamo a fenomeni di malaffare diffuso che hanno quasi sempre a che fare con la gestione di fondi pubblici per scopi privati, quando non vi sia addirittura il concorso esterno ad associazioni criminali. Insomma, esattamente l’opposto di quanto chiedono oggi i cittadini: trasparenza, pulizia, diminuzione dei costi della casta.

In queste battaglie, che come sapete facciamo tutti i giorni a tutti i livelli, siamo soli perché in nessun altro partito l’esigenza di pulizia è così forte. Noi la pretendiamo per tutti, gli altri non la fanno neanche per se stessi.

E così, mentre il presidente del Senato Schifani impone la discussione della riforma del Lavoro già martedì dopo Pasqua in commissione, le nostre proposte sulla lotta alla corruzione continuano a giacere nei cassetti del Senato e della Camera. Evidentemente, per la strana maggioranza che regge questo governo, è più importante compiacere le imprese (non credo alle critiche di Confindustria, ha ottenuto anche più di quello che chiedeva) che stanare i corrotti. Ne prendiamo atto.

Il sentimento dell’antipolitica, che sta montando così forte nel Paese, rischia di travolgerli. Se ne accorgeranno alle prossime elezioni, forse già da quelle amministrative di maggio.

Exit mobile version