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BATTA UN COLPO CHI SA COME FINIRA’…

E’ difficile dare una chiave di lettura alla politica di oggi e, per certi versi, sembra invece facilissimo. E mi spiego. La prima cosa che viene agli occhi a tutti è quella sorta di fastidioso “inciucismo” che vede il partito democratico con il partito della libertà troppo spesso a braccetto (Bersani ed Alfano docent!) quando, non più di poche settimane fa, questi due leader erano allo scontro frontale, sempre infarcito di elevate dosi mortali di curaro. Non parliamo del terzo polo di cui Casini fa sempre la prima donna inneggiando al governo Mario Monti, rinunciando ai benefit da ex presidente facendo intravvedere ai suoi ex colleghi Violante e Bertinotti una sceneggiatura tipica da fiere dell’ipocrisia e dell’esibizionismo non solo mediatico, unicamente allo scopo di tenere in caldo la minestra per fine 2013, quando Monti dovrà pur decidere qualcosa sulla permanenza o meno al governo, anche se di fatto quest’ultimo ha smentito questa eventualità.

Insomma, pare che la triade più importante della politica italiana, attualmente in stand-by dopo le note iniziative del Presidente della Repubblica, stia preparando – senza far apparire troppo esplicitamente la cosa – la pedana per saltare sull’opzione che ancora non conosce ma che potrebbe delinearsi se e quando Monti se ne andrà.

Oggi nessuno può dire niente su ciò che avverrà nel 2014, di certo è che ci sarà un tale rimescolamento di carte, da mettere in crisi anche potenziali profezie fideistico-trascedentali, posto che nel frattempo non si rotoli nel burrone, di cui non è poi tanto scontata una triste ipotesi.

Ovviamente questo stato di cose sta accrescendo l’antipolitica, se è ben vero come in effetti è, che i partitini di allora stanno rimpinguando le allora scarse percentuali al punto che Antonio Di Pietro e Beppe Grillo ed altri minori, incominciano ad aumentare la loro consistenza, non solo, ma anche ad essere creduti, in proporzione, più degli stessi Pd, Pdl e terzo polo.

Si parla di legge elettorale e pare che il “proporzionale con sbarramento” possa rinascere, in nome anche di una maggiore democrazia, ma anche e soprattutto perché l’Italia, come l’esperienza ha insegnato, non è mai stata una nazione a vocazione maggioritaria. L’eventuale materializzazione del vecchio sistema elettorale a mio avviso potrebbe essere anche accettabile purché, una volta per tutte, gli Italiani si dessero da fare per eleggere facce nuove, in un contesto però nel quale, gli arpioni della vecchia politica, non abbiano per allora inventato (come invece senz’altro avrà luogo) nuovi gruppi con simbologie diverse, allo scopo di star dentro alla percentuale che un eventuale sbarramento del 5 % potrebbe emarginare. Perché altrimenti la musica sarebbe sempre quella. Del resto, a parte la trivialità e la scarsa preparazione politica delle Lega e della più rassicurante Italia dei Valori, pare che in questo momento le loro convinzioni, più o meno demagogiche, non è che, sotto sotto, vengano scartate aprioristicamente.. Anzi, staremo a vedere verso giugno 2013.

Va detto poi che, se nella nuova legislatura, dovessimo trovarci alla presenza sempre delle stesse facce che sin qui, per un verso o per un altro, hanno strozzato chi le ha erroneamente votate, saremmo punto e daccapo. Infatti, anche se esiste il detto che non bisogna fare di ogni erba un fascio, esiste anche la prospettiva che gli Italiani continuino a disinnamorarsi ed allontanarsi dalla politica, con ulteriore pregiudizio per il Paese. Infatti, la democrazia ha bisogno dei partiti.

Ed allora ? Batta un colpo chi se la sente di scommettere sul futuro.
Esattamente come da titolo

ARNALDO DE PORTI

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