VERBANIA: ASCOLTARE LA GENTE

Sono contento delle molte risposte che riceviamo al questionario diffuso alla fine febbraio a circa 1.600 famiglie della città che chiede un giudizio sui servizi comunali.
È un tentativo riuscito di coinvolgere le persone a sentirsi più partecipi alla vita cittadina, ma anche per raccogliere pareri sulle priorità da affrontare tenuto conto delle ristrettezze finanziarie in cui si trova il Comune che forzatamente deve optare per alcune priorità non potendo risolvere tutte le questioni che pur vengono segnalate.
Ho poi cercato di contattare personalmente tutte le persone che mi hanno risposto via mail proprio per privilegiare il contatto diretto, e lo stesso farò al momento della raccolta dei questionari sparsi ancora nei diversi punti di raccolta in città. Mi rendo conto che il contatto personale è importante perchè sempre di più la gente ha opinioni molto superficiali sui problemi “veri” che incontra chi deve amministrare. Troppe volte – anche sulla stampa – ci si ferma alla attualità (o alla demagogia) del singolo problema particolare e non viene proposto un respiro più comunitario… ma quando la gente capisce i problemi è aperta e molto più collaborativa.
Daltronde noi chiediamo alla gente non di valutare il sindaco o la giunta, ma di dare un giudizio sui servizi: su quello di taxi a chiamata dalle frazioni, sull’utilizzo degli autobus, sui diversi servizi sociali di prossimità e – inoltre – se i cittadini abbiano o meno conoscenza del progetto del nuovo Centro Eventi Multifunzionale all’Arena. In particolare temo infatti che non tutti abbiamo ancora chiaro il concetto di come – a totale differenza del precedente progetto in piazza Mercato – in gran parte il nuovo CEM non sarà a carico del comune né per la realizzazione né per la gestione, ma utilizzando i fondi del PISU e finanziato quindi dall’Europa e dalla Regione secondo un progetto complessivo che coinvolgerà una decina di altre opere pubbliche per dare nuovo respiro alla città, una richiesta sollevata da moltissimi anche nel sondaggio.
Soprattutto con il metodo del questionario – il primo, ci auguriamo, di una lunga serie – proponiamo un contatto diretto con l’Amministrazione, rapporto che riteniamo essere fondamentale in una democrazia partecipata.
Dalle prime risposte appare netta la differenza tra le risposte meditate di chi lascia la sua firma e quelle anonime (di solito “imbucate” nelle urne di Intra e Pallanza) da chi magari insulta ma non propone nulla. Non è un caso che questo questionario abbia scatenato le ire di una parte dlel'opposizione che in termini molto stucchevoli sottolinea la non validità statistica del questionario. L'avevamo spiegato e lo confermiamo: non c'è nessuna volontà statistica “ufficiale” ma solo voler proporre un modo semplice ed economico per capire meglio le cose.
Cerchiamo insomma di essere diversi dai “loro” sondaggi, quelli che li incensavano come primi della classe e che con migliaia di euro messi regolarmente a carico dei cittadini ne annunciavano gli immancabili successi (poi si sono visti i loro disastrosi risultati elettorali…). Verbania ha bisogno di cittadini più consapevoli: i disastri dovuti ai vandalismi, la scarsa cura della pulizia in città (ad esempio per gli escrementi dei cani lasciati in giro e non raccolti) sottolineano come il senso civico vada aumentato ma anche quello “spirito di appartenenza” che è fondamentale per costruire una comunità. Per questo vorremmo che in tanti rispondessero ancora al questionario che è particolarmente centrato sui problemi delle frazioni, di quelle zone cioè più lontane dal municipio ma che non per questo devono sentirsi emarginate.

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