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Lombardi nel Mondo – Intervista all’Europarlamentare Licia Ronzulli

Il Portale Lombardi nel Mondo intervista Licia Ronzulli, milanese, eletta
al Parlamento Europeo per il Popolo della Libertà nella Circoscrizione
Nord-Ovest:

D: Secondo lei l´Unione europea si sta adoperando in modo adeguato per
fronteggiare l'attuale crisi economica (anche rispetto alla situazione
italiana) o vi è il rischio di una Europa sempre più divisa sulle
soluzioni da adottare? Quale ruolo puo' svolgere il Parlamento europeo, e
gli europarlamentari italiani, per tenere uniti tutti i 27 paesi aderenti
alla UE?

R: In questo momento l'Unione Europea sta mettendo in campo tutti i suoi
poteri e le sue competenze per risolvere la drammatica situazione
economica che stiamo attraversando. Nel pieno rispetto delle competenze,
le istituzioni europee hanno già fatto moltissimo per evitare che la crisi
potesse espandersi senza controllo, andando ad infettare anche quelle
economie considerate solide fino a poco tempo fa. Ad esempio, quando la
Grecia sembrava ormai destinata al fallimento da anni di pessime gestioni
amministrative, la concertazione e l'impegno degli Stati Membri ha
permesso di frenarne la rovinosa caduta dal quale non sarebbe più stata in
grado di rialzarsi. Proprio in questi giorni si é tenuta a Bruxelles una
riunione dei Ministri delle Finanze dell'Eurozona che ha sbloccato
definitivamente il secondo piano di sostegno al debito di Atene, dopo
che negli ultimi mesi era già stato ridotto di circa 100 miliardi di euro.
Purtroppo però molti cittadini ignorano il ruolo concreto dell'Unione
Europea in queste dinamiche. Per questo motivo, oggi più che mai, é
importante che i deputati europei promuovano sul territorio di
appartenenza la loro attività e quella delle Istituzioni con maggior
convinzione rispetto al passato. Questo evitando di usare l'Europa
alternativamente come la panacea di tutti i mali o la loro prima causa a
seconda della convenienza personale. Qualsiasi
scelta, prima ancora di essere criticata o condivisa, deve essere
conosciuta.

D: Quale è la sua posizione sulla politica che l'Europa dovrebbe adottare
nei confronti di quei paesi, necessari per i suoi approvigionamenti
energetici, ma in cui spesso non viene garantita del tutto la democrazia
con particolare riferimento alle recenti vicende legate alla primavera
araba e alla guerra in Libia e alla politica monopolistica della Russia
rispetto ai paesi confinanti (es. l'Ucraina)?

R: In questa risposta si nasconde una delle chiavi dello sviluppo di tutta
la politica estera comune dell'Unione Europea. Ogni Paese ha una “storia
energetica” a sé, con grandi differenze fra i diversi Stati. Per questo
motivo, una scelta vincolante per tutti e 27 Membri può causare gravi
problemi ad alcune realtà nazionali, lasciando pressoché inalterati gli
equilibri in altre. Detto questo, fino a quando continueremo a nasconderci
dietro queste scuse non riusciremo mai a trovare una soluzione. E' tempo
che l'Unione Europea ragioni con una sola testa e cominci progressivamente
a penalizzare questi Paesi, che molto spesso utilizzano poi i ricchi
proventi di queste transazioni per incrementare le loro spese militari.
Per compensare il relativo mancato approvvigionamento energetico é
necessario premere definitivamente l'acceleratore sullo sviluppo delle
rinnovabili, l'unico vero futuro energetico sostenibile di cui disponiamo
oggi

.
D: Recentemente il Consiglio regionale lombardo ha incontrato gli
europarlamentari eletti nella Circoscrizione Nordovest. Quali secondo lei
le forme di collaborazione da adottare con i consiglieri regionali (e i
territori che rappresentano) e quali i temi prioritari da affrontare?

R: E' nell'interesse dei cittadini che la “filiera istituzionale” lavori
senza interruzioni e discontinuità. A partire dal Comune più piccolo fino
ad arrivare al Parlamento Europeo, ogni cittadino deve poter ottenere le
risposte di cui ha bisogno nel pieno rispetto del principio di
sussidiarietà. Con la Regione Lombardia il confronto é da sempre molto
stretto e sviluppato in entrambe le direzioni, e gli incontri fra noi
deputati e membri delle loro rappresentanze e delegazioni sono all'ordine
del giorno. Fra i temi più importanti ritengo che adesso ci sia
sicuramente quello del mercato del lavoro, con un occhio di riguardo alla
lotta alla precarietà e alla tutela delle donne e dei giovani.

D: Ci puo' dare un suo commento sul Progetto di legge 146 di Regione
Lombardia per la crescita, lo sviluppo e l´occupazione e quale sostegno
puo' dare l'Europa alle Regioni su questi temi?

R: Ritengo questo progetto di legge un ottimo punto di partenza in grado
di mettere il problema dell'occupazione e delle attività produttive al
centro di un complesso quadro di sviluppo e crescita, senza dimenticare
realtà particolarmente sviluppate del nostro territorio come le politiche
per il volontariato e una nuova regolamentazione dei tirocini. Mettere al
centro il lavoratore con le sue esigenze é il coraggioso e lungimirante
obiettivo finale, particolarmente prezioso di questi tempi, motivando il
lavoratore in cerca del primo impiego o di una riassunzione in un mercato
del lavoro sempre più flessibile e incerto. A riguardo l'Europa può fare
molto nel rispetto delle competenze, non solo in termini finanziari
attraverso la disponibilità di fondi specifici per lo sviluppo, ma anche
attraverso lo sfruttamento di un vero e proprio network europeo per lo
scambio di buone pratiche e know-how.

D: Quali iniziative, a suo avviso, possono essere intraprese in sede
europea per sostenere l'Expò di Milano 2015 per avere delle ricadute
positive infrastrutturali e occupazionali in Lombardia e nel resto del
Paese?

R: L'Expo di Milano sarà un'occasione irripetibile per dare la meritata
visibilità alla tradizione e all'innovazione della Lombardia e di tutta
l'Italia. Per questo motivo, la Commissione Europea a mio avviso dovrebbe
studiare, in stretta collaborazione con gli Stati Membri e con tutti gli
operatori nazionali interessati, delle azioni innovative e concrete che
siano in grado di promuovere l'immagine del nostro Paese non solo dal
punto di vista imprenditoriale. Expo 2015 porterà in Italia centinaia di
migliaia di
persone che, a margine dell'Esposizione Universale, dovranno essere
facilitate nell'opportunità di conoscere il valore della nostra cultura e
dell'inimitabile “Made In Italy”,
avendo la possibilità di usufruire di servizi e trasporti all'altezza
dell'evento, infrastrutture i cui cantieri procedono a ritmo serrato per
essere puntuali all'appuntamento.
Penso, ad esempio, alla promozione di pacchetti viaggio per turismo o
affari “ad hoc”, come già avviene in occasione di grandi eventi storici,
culturali e sportivi come i Giochi
Olimpici, per promuovere in maniera sostenibile le economie locali.
Christian Flammia

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