Commercio internazionale d’armi, dal nuovo Governo ci aspettiamo un aumento di trasparenza

Intervento della senatrice Radicale Donatella Poretti

Nelle ultime edizioni del “Rapporto annuale sui lineamenti di politica del
Governo in materia di controllo dell’esportazione, dell’importazione e del
transito dei materiali d’armamento”, si è riscontata l’esportazione di
materiale d’armamento verso paesi come la Turchia per 1.483 milioni di
euro, l’Arabia Saudita per 1.212 milioni, gli Emirati Arabi Uniti con 682
milioni, il Pakistan 648 milioni e l’India 594, il Qatar (2,2%), l’Oman
(2,0%) e la stessa Libia che è poi stata sottoposta ad attacco anche delle
nostre forze armate. Nonostante ciò, si rileva sistematicamente la
mancanza in questi dossier, dell’allegato contenente il “Riepilogo in
dettaglio suddiviso per Istituti di Credito”. Tale mancanza riduce il
controllo del Parlamento e della società civile e limita le informazioni
circa l’operato in materia degli istituti di credito.

Nell’ultimo biennio, secondo le analisi dell’Istituto di ricerche
internazionale Archivio Disarmo, le industrie italiane hanno esportato più
di un miliardo di euro di armi leggere, e le partite più ragguardevoli
sono state acquistate, direttamente o attraverso triangolazioni
commerciali, anche da paesi che hanno combattuto o stanno combattendo
contro i nostri soldati impegnati in azioni di “peace keeping”, e in ogni
caso verso paesi sottoposti a embarghi internazionali, in cui sono in atto
conflitti e si riscontrano violazioni dei diritti umani. L’ultimo rapporto
di Amnesty International ha rivelato un’altra amara verità: le armi
realizzate da marchi italiani – industrie a volte delocalizzate – sono
state segnalate nelle regioni coinvolte nelle battaglie della “primavera
araba” e sono state utilizzate dai regimi in pericolo per reprimere gli > insorgenti in Egitto, Libia, Tunisia e Siria”. Per queste ragioni, con il > senatore Marco Perduca, abbiamo rivol
o un’interrogazzione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro
del’Economia e delle Finanze, per sapere:

– se il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha previsto di reinserire
nel Rapporto annuale sui lineamenti di politica del Governo in materia di
controllo dell’esportazione, dell’importazione e del transito dei
materiali d’armamento, l’allegato che riporta le indicazioni delle singole
operazioni autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze agli
Istituti di Credito relative all’esportazione di armi italiane, denominato
“Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito”;
– se si intenda provvedere all’integrazione e alla pubblicazione della
documentazione, la così detta “Tabella S”, relativamente anche agli anni
2010 e 2009 come previsto dalla legge;
– Se si intenda, vista la grande e qualificata esperienza derivante
proprio dalla legge 185/90, decidere di aumentare gli standard di
controllo, soprattutto a livello internazionale, includendo le armi
leggere, tra i controlli accurati della 185/90;
– Se si intenda, infine, verificare lo “stato di salute” della Legge
185/90 viste le modifiche subite nel corso degli ultimi anni e la residua
capacità che la norma ancora ha nell’assicurare controlli e trasparenza
sui trasferimenti armi e di evitare il rischio di esportare armi italiane
in teatri di guerra o che siano utilizzate per commettere gravi violazioni
dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale

Qui il comunicato online:
http://blog.donatellaporetti.it/?p=2783
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Sen. Donatella Poretti – Parlamentare Radicali -Partito Democratico
Roma, Palazzo Cenci, piazza Sant'Eustachio 83, tel.0667063265, fax
0667064771
Firenze, via Cavou 68, Tel. 0552302266 Fax 0552302452
Cellulare: 33625222
mailto: poretti_d@posta.senato.it
Sito Internet: www.donatellaporetti.it

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