Scavare nella memoria, indagare con consapevolezza nel presente, ragionare sul futuro. E’ lungo queste tre direttrici che si sviluppa il progetto “Stop ‘ndrangheta”, il primo archivio multimediale e multipiattaforma sulla criminalità organizzata in Calabria, realizzato dall’associazione SUD, vincitore nel 2008 del bando “Giovani idee cambiano l’Italia” promosso dal Ministro delle Politiche Giovanili e Attività Sportive.
Ora “Stop ‘ndrangheta” lancia una campagna di comunicazione sulla scorta del processo Crimine, il più grande fin qui istituito contro la ‘ndrangheta, e destinato a fare epoca. Un passaggio storico, come per il maxiprocesso di Palermo o il processone Spartacus a Caserta. Ecco perché a pochi giorni dalla sentenza Stop ‘ndrangheta lancia (in collaborazione con LiberaReggioLab e TerreArse.it) la campagna di comunicazione “UNAeNDRINA”, per sottolineare l’importanza dell’affermazione in sede giudiziaria di un principio autoevidente: la ‘ndrangheta è una e una sola.
Il nome della campagna “UNAeNDRINA” fa riferimento al sacro, intrinsecamente profano, tipico delle cose di ‘ndrangheta ma è anche un modo per demitizzare le cosche con l’arma dell’ironia senza sottovalutarne il potere, per raggiungere i cuori della gente fuori dalle aule di Tribunale, per deridere chi per decenni ha minimizzato alimentando perversi luoghi comuni: è roba di pastori, ognuno comanda a casa sua, i vincoli di sangue non si spezzano e non ci possono essere pentiti, non esiste una cupola.
La campagna “UNAeNDRINA” si imprimerà sulle magliette, verrà attaccata ai muri con manifesti informativi, si diffonderà con volantini e brochure, circolerà sui banner in internet. “UNAeNDRINA” sarà anche il titolo di un dossier che verrà pubblicato on-line riunendo documenti giudiziari, interviste, approfondimenti, video e gallerie fotografiche.