Site icon archivio di politicamentecorretto.com

CON IL “PORCELLONUM” SI VA VERSO UNA “RICATTOCRAZIA” A SENSO UNICO

“Dicasi Porcellonum la bozza dei tecnici tripolisti”.
Con queste ennesime riflessioni sulla riforma istituzionale e costituzionale in discussione tra i tre poli, PD, PDL e Terzo Polo, vorrei essere piu’ esplicativo. Il premio di maggioranza era truffa nel 1953 ( legge Scelba) e lo e’ tutt’ora con il porcellum e lo sara’ ancora con le nuove riforme in progresso, anche se il premio di maggioranza verrebbe assegnato solo ai partiti o coalizioni, che superano la soglia del 10%. Fatta questa doverosa premessa, passo alle mie semplici riflessioni:.

Con il premierato forte (voluto da Silvio Berlusconi e qui non ci piove) si viene a creare un sistema che potrebbe paralizzare e sbilanciare in toto il potere legislativo. Sara’ tutto nelle mani del Primo Ministro, con i “poteri” di sciogliere le camera, quello di nominare e revocare i ministri e sottosegretari,(qui si verrebbe a creare anche un conflitto di competenze tra il premier e il Quirinale) in piu’ l’ esecutivo (maggioranza) avrebbe una corsia preferenziale sui suoi disegni legge, che prevederebbe una sola lettura alla camera, con la la prerogativa del presidente del senato di richiamarla ( si campa cavallo…), il tutto a discapito di quelli delle opposizioni, Poi con l’ introduzione della sfiducia “costruttiva”, ossia quella di avere gia’ una maggioranza di governo con un nuovo premier per presentare la sfiducia (non ridete vi prego), divenrerebbe “quasi” impossibile, spoltronare un futuro premier, anche se questi impazisse e si credesse di essere Silvio Berlusconi.Una democrazia siffatta, senza il confronto paritario con le opposizione in parlamento, diventa a tutti gli effetti una dittatura, appunto una ricattocrazia a senso unico. Cosi’, ahinoi si fara’ ancora un passo vanti e due indietro. In Italia con queste nuove classi politiche si e’ perso completamente il senso della democrazia e il rispetto delle istituzioni, incluso la Costituzione.

Questo sistema di premierato forte, o semi-presidenzialismo a nostro avviso, andrebbe bene se ci fosse una linea di demarcazione tra il potere esecutivo/propositivo di governo, con l’ elezione a suffragio universale e diretto del premier, con un parlamento eletto indipendentemente a livello circoscrizionale, per bilanciare “i poteri”, Con questo sistema elettorale il prenier eletto si assume la totale responsabilita’ politica sua e del suo esecutivo di governo e quindi puo’ nominarli e revocarli a suo uso e consumo, ma non sciogliere il parlamento eletto democraticamente, dal popolo sovrano. Se una proposta di legge non passa in parlamento, il governo non cade (art. Cost. 94) e potra’ ripresentarlo, con qualche modifica. In questo caso porre’ la fiducia diventa del tutto futile e autolesionistico. In caso un esecutivo dovesse perdere la fiducia, tramite mozione di sfiducia (art. Cost. 94) il premier dovra riformare un nuovo esecutivo e riottenere la fiducia. In caso poi il premier si dovesse trovare impossibilitato a continuare la legislatura, gli subentra il primo dei non eletti..Da un bicameralismo imperfetto professato dai tripolisti, ad un parlamentarismo perfetto. In democrazia, cari politici si legifera non si comanda e non si ricatta.

Statene certi cari lettori, che se queste riforme andassero in porto, non funzionerebbero’ e sara’ un altra porcata (per non dire truffa) e come avviene da quasi un ventennio, anche dopo le elezioni del 2013, si parlera’ di ulteriori riforme istituzionali. Ma… io mi chiedo, e’ possible che in Italia non esistono politici innovatori, capaci di elaborare un sistema adatto alla nostra di Costituzione, invece di andare ad attingere, nei sistemi deteschi e spagnoli? Un ultima riflessione: nel vecchio sistema elettorale dei nostri padre fondatori, la Costituzione non ha mai “proibito”, i compromessi storici o governi di larghe intese, come nel caso della Germania. La realta’ purtroppo e’ che storicamente ai nostri leaders politici e’ sempre piaciuto comandare piu’ che legiferare! (I will say no more. Si fa per dire)
Carmine Gonnella (Progetto Pie) Londra

Exit mobile version