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Commento dati istat

L’anno scorso, nel comunicato del 25 maggio, a commento dei dati Istat 2010, il Senatore Raffaele Fantetti, vice coordinatore PDL per la circoscrizione Europa, aveva pronosticato che “… gli ottimi risultati sono la conferma che l'Italia sta uscendo dalla crisi e dallo stallo degli ultimi anni…”, nulla di più esatto, stando ai nuovi dati sull’export 2011. Il Sen Fantetti, da noi nuovamente intervistato, ha affermato“l’export può dirsi fuori dalla crisi se le esportazioni italiane nel 2011 sono aumentate del 12,2% su base annua, nei dati destagionalizzati, superando Francia (+8,6%), Regno Unito (+11,3%) e Germania (+11,5%)”.

L’incremento delle vendite rispetto al 2008, anno caratterizzato da una crescita consistente dei flussi sull’estero, è stato del 2%, passando da 369 miliardi di euro agli odierni 376 miliardi. Il merito ha continuato Fantetti è da attribuire “alla performance registrata verso i mercati extra-europei (+9% circa), dal momento che in ambito UE si è registrata una flessione del 3,2%”. Da considerare comunque, ha proseguito il Senatore Fantetti, che “sebbene i risultati conseguiti si riferiscono ai Paesi terzi, non bisogna dimenticare che l’Unione Europea a ventisette rappresenta il 56% dell’export italiano e se si considerano anche quei Paesi europei che non fanno parte dell’UE, troviamo sul mercato ben 186mila presenze di imprese di micro e piccola dimensione che rappresentano oltre il 90% della base esportativa italiana”. Importante è, quindi, in attesa della riorganizzazione dell’Istituto per il commercio estero continuare a rimanere sul mercato europeo e, in vista del ridimensionamento della rete estera presente in Europa, sarà importante il contributo del network delle Camere di Commercio Italiane all’Estero nell’aiutare le imprese italiane nell’area europea. Si conferma, perciò, l’importanza dei Paesi extra Unione Europea come destinazione dell’export italiano.”

Il contributo dell’Italia all’export dell’UE fuori dall’Europa è stato del +5,4%, quello della Germania è stato del +1,5% e quello della Francia ha registrato un decremento del -7,9%. Leader tra tutti settori è la meccanica con un attivo nel 2011 di oltre 44 miliardi di euro e con un contributo per oltre l’80% all’attivo del Made in Italy sui mercati esteri, seguono il tessile, l’abbigliamento e le calzature.

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