“Ho partecipato alla conferenza stampa presso la Camera dei Deputati delle 14 donne di Se non ora quando, promotrici dell'appello “188 firme per la legge 188”, attraverso il quale si chiede il ripristino della L.188/2007 che impediva la deplorevole pratica delle “dimissioni in bianco”. La legge per cui ci mobilitiamo, approvata durante il governo Prodi, prevedeva che le dimissioni volontarie potessero essere date soltanto su moduli numerati progressivamente che, avendo una scadenza, non potevano essere compilati prima del loro utilizzo.
La norma è stata cancellata dal Governo dell’ex Ministro Sacconi ma, come gruppo PD, l’abbiamo riproposta attraverso un disegno di legge a prima firma Gatti, oggi in discussione presso la Commissione Lavoro, e al quale avevo lavorato con passione già durante la precedente legislatura. La proposta di legge, dopo la relazione dell’On.le Bellanova, è stata accolta positivamente e si è aperta una proficua discussione anche con i colleghi del PDL, condivisa da tutti gli schieramenti, che fa sperare nel prosieguo e buon esito del dialogo sul tema.
Con la cancellazione della norma si è riaperta una ferita dolorosa, sia per le tante donne che hanno subito quell'umiliazione – “colpevoli” di aver desiderato mettere al mondo un figlio – sia per quel Parlamento che nel 2007 aveva unanimemente deciso di regolamentare e punire i responsabili di tale discriminazione. Una ferita che oggi vogliamo curare e cicatrizzare, riprovando, fianco a fianco con il movimento più ampio delle donne e degli uomini di Se non ora quando, a sensibilizzare tutte le forze politiche e sociali, per annullare insieme un ignobile strumento di ricatto delle lavoratrici e lavoratori.
Per questo, cogliendo l’occasione del prossimo 8 Marzo, lancio un invito a tutte le donne della mia Regione, da chi ricopre incarichi nelle istituzioni fino alle comuni cittadine, affinché condividano e si facciano portavoce di questa mobilitazione, aiutandoci a diffondere, coinvolgere, informare.”
On.le Amalia Schirru
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Amalia Schirru
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