Decreto Cresci-Italia, settimana decisiva: in commissione Industria in Senato si votano gli emendamenti

Decreto Cresci-Italia, settimana decisiva: in commissione Industria in Senato si votano gli emendamenti

Dall’abrogazione totale dell’articolo 9 (tariffe-preventivo-tirocinio) a modifiche parziali sui singoli temi, con qualche convergenza tra Pdl e Pd.
Si declinano in diverse sfumature progressive gli emendamenti che hanno superato il giudizio di ammissibilità all’articolo 9 del decreto Cresci-Italia, articolo che introduce significative novità in materia di professioni.
Questa settimana si entra nel vivo delle votazioni, anche se occorre ancora verificare se il Governo deciderà di presentare un maxi-emendamento su cui porre le fiducia.
Il Cnf verificherà il lavoro della Commissione Industria del Senato, ritenendo essenziale il dibattito parlamentare per l’individuazione di soluzioni che tengano in conto anche i diritti dei cittadini. Come è stato infatti più volte segnalato, anche nelle sedi istituzionali, alcune soluzioni del decreto compromettono l’efficace svolgimento della funzione di giustizia e appaiono dettate da uno spirito punitivo nei confronti delle professioni. Senza tenere conto che, soprattutto per quanto riguarda quella forense, alcune discutibili scelte non fanno che indebolire la difesa autonoma, indipendente e qualificata dei diritti e degli interessi dei cittadini.
Tra le più significative convergenze tra i partiti che sostengono il governo Monti segnaliamo quella sull’abrogazione, al comma 2, della sanzione della nullità, a tutela del consumatore, della eventuale clausola di definizione del compenso facendo riferimento a parametri tariffari nei contratti tra professionista e consumatore o microimpresa; e quella che mira all’abrogazione della previsione che sanziona con illecito disciplinare la mancata osservanza della norma sulla pattuizione del compenso da parte del professionista.
Sono inoltre presenti numerosi emendamenti dei diversi partiti volti a consentire l’utilizzo delle tariffe in sede di liquidazione giurisdizionale del compenso del professionista, fino all’entrata in vigore dei decreti recanti parametri ministeriali. Decreti sui quali i vari partiti chiedono che siano consultati i Consigli nazionali delle professioni. Se, poi, il Pdl, l’Idv e il Terzo Polo mirano ad alleggerire gli obblighi che gravano sul professionista al momento del conferimento dell’incarico per quanto riguarda la definizione del compenso, il Pd introduce la possibilità che il compenso sia definito “di massima” e modificabile in corso d’opera in considerazione di “ulteriori spese sopravvenute ed impreviste”. Sul tirocinio, infine, si chiede la reintroduzione dell’equo compenso. Quanto alle società tra professionisti, rispetto alle quali il Cnf ha sempre espresso ferma contrarietà all’ingresso di capitale esterno, il Pdl ha presentato proposte di modifica che mirano a fissare un limite del 25% alla partecipazione di capitali puri negli studi legali, escludendo qualsiasi partecipazione alla loro amministrazione.

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