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LE CHIESE SIANO LUOGHI DI CULTO E DI BENEFICENZA

LE CHIESE SIANO LUOGHI DI CULTO E DI BENEFICENZA

“Oggi che per la prima volta dal 1929 si “inizia” a parlare di tassare anche I luoghi commerciali dello Stato Vaticano, vorrei dedicare questo breve episodio di vita vissuta, al Filosofo e libero pensatore, arso vivo dalla Chiesa Cattolica il 17 febbraio 1600 al Campo dei Fiori, Giordano Bruno.” Neanche io voglio che tu muoia Giordano Bruno ( Doriana Goracci docet)

Correva l’ anno….Anche se molti dei mie amici e “colleghi” stenderanno a crederci, ma dall’ eta’ di dieci anni ai tredici, ho fatto il chirichetto. Piu’ per convenieza “sociale” che per devozione. All’ epoca per noi poveri il pane e mortarella era ancora proibito e si sa che l’ occasione fa l’ uomo opportunista.( in questo caso anche il bambino) Eravamo all’ incirca tre ragazzini, tutti provenienti da famiglie disagiate. All’ inizio essendo piccolino ero addetto all’ incenso, lo sventolavo tenendolo acceso, pero’ per me era di un odore acro che mi irritava il nasino, cosicche’ piu’ di una volta starnutivo di continuo e fui spostato alla raccolta dei fondi e delle candele. A quasi fine messa, eravamo in due uno a sinistra ed uno a destra del banchi, muniti di un sacchettino nero attaccato ad una mazza di un metro e mezzo con adiagente un campanellino. Avevano l’ ordine ( un po’ come il postino) di suonare sempre due volte per quei fedeli distatti. Dopo la messa quando la Chiesa si era svuotata, andavamo a raccogliere le candele di cera, bisognava smorzare tutte quelle consummate a meta’ e metterle nei sacchi, poi ogni settimana veniva un camioncino e se li portava via. Ogni sabato dovevamo lavare il pavimento della Chiesa e asciugarlo con la segatura, in cambio di una rosetta ed una fetta di mortatella. Una volta ache arrivai tardi al “banchetto”, mi dovetti consolare (di nascosto) con un sacchettino di ostie, non consacrate altrimenti sarei finite diritto all’ inferno (second il prete) Durante il giorno dei morti c’ era l’ “usanza” di portare in Chiesa il “pranzo” per I morti. Fave secche ( e da qui il termine le fave dei morti) grano e granturco, tutti distesi su dei lenzuoli e noi appena ve ne era troppo li mettavano nei sacchi, poi veniva lo stesso camioncino e se li portava via. Poi all’ allora compianto prete (pace all’ anima sua) del paese, venne la brillante idée di togliere le candele di cera e mordenizzare con le candele elettriche, I “devoti” , mettevano I soldini e il tempo di dire quanche preghiera e I santi rimanevano al buio e via con altre monetine. Quando c’ erano I matrimoni il prete stipolava dei veri e propri tariffarii, una messa semplice tot lire ed una cantata e con I fiori “ulteriore lire”. Durante le messe cantate venivano le suore a cantare l’ Ave Maria, a me a dirla con la mia solita schiettezza, sembravano tutte stonate come la campana. Adesso posso dirlo, oramai saranno tutte passate a miglior vita, la piu’ giovane avra’ avuto cinquanta anni, se lo avessi detto allora, come minimo mi sarei beccato, 500 pater nostrum e altrettante Ave Marie, con una anche cantata. I miei genitori erano tanto contenti per la mia devozione , che avevano pensato di mandarmi al seminario, io al solo pensiero mi veniva il mal di vivere e a quell’ eta’ avevo ben altro per la testa Una sera che c’ era una messa per defundi il prete mi “ordino’ ( all’ epoca il per favore carminiello non era ancora di moda) di andare a suonare 100 tocchi di campana, io gli chiesi 10 lire a tocco e mi caccio dalla Chiesa e cosi’ fini’ il mio periodo di grande “devozione” . Dopo due anni mi iscrissi alla Figci, dall’ ora non ebbi piu’ rapporti di “parentela” con il prete,( non feci nemmeno la prima comunione) sino a quando all’ eta’ di 23 anni, tornato dall’ Inglilterra, su insistenza di mia madre, ( pace all’ anima sua) ci fu un incontro del tutto amichevole e alla pari, eravamo tutt’ e due adulti e vaccinati, ( io nel frattempo mi ero anche immunizzato di tanta ignoranza dell’ Epoca) alla Cappella della Madonna della Neve; durata all’ circa tre ore.

Morale della “favola” signori, le Chiese siano luoghi di Culto e di beneficenza e non di commercio occulto.

Carmine Gonnella Londra

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