“Dopo le aggressioni di Porto Azzurro, Lucca e quella di ieri a SanGimignano e oggi a Sollicciano "ripropongonola drammaticamente questione della sicurezza delle carceri toscane”

A margine di queste ore dove alla camera si è arrivati alla fiducia
sull’emergenza carceri , un dispositivo di legge che dovrebbe arginare
il sovraffollamento critico e infame ormai tracimato in tutte le
strutture penitenziarie del paese , in Toscana succedono cose da far
raccapricciare anche la costituzione italiana, i diritti dell’uomo e
lo statuto dei lavoratori per i diritti acquisiti dai lavoratori come
sono i poliziotti penitenziari.
A denunciare il tutto è Dr. Mirko Manna Segretario Generale del Libero
Sindacato Appartenenti Polizia Penitenziaria (LISIAPP), che afferma
come dall’inizio dell’anno solo nelle strutture toscane ci siano state
scioperi della fame dei poliziotti con relativi casi di ricovero per
protestare contro una gestione regionale da parte del Prap nella
persona del provveditore alquanto assente.
Le proteste che ormai è diventata rabbia , quella vera quella che
porta i servitori dello stato ad auto consegnarsi per le condizioni
disumane e fuori da qualsiasi diritto dei lavoratori pagando anche con
il proprio corpo con lo sciopero della fame mentre funzionari e lo
stesso provveditore si trova lontano anni luce dalle problematiche
delle strutture carcerarie e dei poliziotti. Sottolinea ancora il
leader del Lisiapp Manna, quanti di questi signori sanno cosa
significhi lavorare al freddo in strutture senza riscaldamento o
vecchi e fatiscenti conventi convertiti in carceri.
A ciò continua ancora il segretario , nemmeno li invitiamo piu a
visitare i poliziotti o le strutture penitenziarie chiediamo al
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in particolare al neo
Capo del Dap Giovanni Tamburino e alla Guardasigilli Severino,
solamente e senza essere troppo politicanti: “ che il provveditore
della Toscana la Dr.ssa Maria Pia Giuffrida venga rimossa
immediatamente come per tutti quei funzionari diretti dal provveditore
che non hanno preso iniziative atte a prevenire aggressioni e pestaggi
ai danni dei poliziotti come anche per le condizioni disumane fatte da
una gestione del tutto fallimentare”.
Ancora una volta denunciamo come da mesi anzi da anni l'assenza il
completo mutismo di iniziative a sostegno della polizia penitenziaria
e l'inerzia del Provveditore regionale che in tutti questi anni di
permanenza in Toscana si è disinteressato non solo delle questioni
sindacali, ma anche di quelle degli operatori penitenziari conclude
Manna.

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Li.Si.A.P.P.
LIBERO SINDACATO APPARTENENTI POLIZIA PENITENZIARIA
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