Servizi professionali: la commissione giustizia del Senato chiede la soppressione dell’articolo 9 del decreto Cresci-Italia

Un parere pienamente condivisibile, quello che la commissione giustizia del Senato ha fornito il primo febbraio scorso alla commissione Attività produttive che sta esaminando il disegno di legge di conversione del decreto legge 1/2012 (detto Cresci-Italia) (AS 3110).
Nel documento, approvato con ampia maggioranza, la commissione ha sottolineato l’inopportunità di intervenire con decretazione d’urgenza sul tema Tribunale delle imprese (articolo 2)e ha ritenuto vessatoria e ingiustamente lesive dei diritti dei danneggiati le norme in materia di risarcimento danni (articolo 29).
Quanto alle nuove norme in materia di servizi professionali (articolo 9), la richiesta è stata quella di una totale soppressione: il comma 1 sull’abolizione di ogni riferimento alla tariffe pecca di grave irragionevolezza, oltre ad aver bloccato le liquidazioni giudiziali; il comma 2 sul preventivo è sostanzialmente inattuabile; il comma 5 sul tirocinio è incompatibile con la natura giudica dello stesso istituto, ed ha abrogato la previsione dell’equo compenso, opportunamente inserita nella riforma della professione forense.
Ieri abbiamo apprezzato le parole del Presidente del Senato, Renato Schifani, che ha dimostrato attenzione alle ragioni dell'avvocatura. Ci auguriamo che il dibattito parlamentare sia proficuo e in grado di individuare le soluzioni migliori nell'ottica di un necessario contemperamento delle esigenze in crescita del Paese e della effettiva tutela dei diritti dei cittadini.
Oggi il Cnf sarà audito sul disegno di legge di conversione del decreto legge presso l’Ufficio di Presidenza della 10° Commissione Senato e ribadirà la richiesta di stralcio dell’articolo 9 e la riconduzione della riforma della professione forense ad un progetto organico condotto con legge dello Stato.

Leggi il parere della Commissione giustizia del Senato

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