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Sarebbe un vero suicidio il ritardo dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà  per le controversie condominiali e quelle di risarcimento danni da incidenti stradali

Non crediamo che il ministro di mGiustizia Severino venga meno alle promesse date di estendere da marzo, come previsto dal D.Leg.vo 28/2010, il tentativo obbligatorio per la risoluzione di controversie attraverso la mediazione, le materie condominiali e di risarcimento danni da incidenti stradali. I cittadini sono già arrabbiati per comportamenti anomali di professionisti che stanno facendo di tutto per far fallire la mediazione, con danni economici catastrofici a loro carico. Queste richieste appaiono più come un'istanza di sanatoria per le conseguenze di aver fatto fallire la mediazione o meglio ancora cercare di addossare l'incertezza della norma ai politici per poi dire che se colpa c'è stata la stessa è da addebitarsi ai colleghi che siedono in Parlamento.

Basta con i tentennamenti è necessario allargare l'obbligatorietà a tutti i diritti disponibili, altro che rinvii o sostituzioni. L'istituto della mediazione sta creando posti di lavoro “non fissi” e da un anno della sua entrata in vigore sta dando ottimi frutti, dice Pecoraro dell'A.N.P.A.R.. Basta con professionisti che tutelano la loro casta nelle varie commissioni giustizia. Questo Governo, così come sta facendo, se vuole dare fiducia ai meritevoli, ai giovani e salvare l'Italia, non deve guardare in faccia a nessuno e seguire le linee guida dell'Europa, Esiste gia la mediazione obbligatoria transfrontaliera europea e nessuna norma ne prevede l'anticostituzionalità, non si capisce come mai solo in Italia si avanzano proposte e proteste così assurde, quotidianamente. La mediazione e la volontà dei cittadini non si toccano nè ora nè mai. Sono stati tolti i pal! etti di eventuali norme anticostituzionali, il Paese sta uscendo dal baratro e c'è ancora qualcuno che pensa di coltivare il “proprio orticello” . Questa volta i giovani che stanno avviandosi sul percorso della mediazione con molte soddisfazioni non ci stanno.

Ufficostampa

AIANNO

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