“Nella nota inviata al Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi, e al
Direttore generale per le risorse e l'innovazione, Giovan Battista
Verderame, – spiega Fedi – ho inteso richiamare l'attenzione, ancora una
volta, sul licenziamento ingiusto di Amor Khediri, impiegato a contratto
locale presso la cancelleria consolare di Tunisi. Una vicenda sulla quale il
precedente Governo ha fornito una risposta del tutto inadeguata, purtroppo
indicativa di un clima che rischia di trasformare una questione relativa a
diritti di lavoro in vera e propria discriminazione”.
“Quella del personale a contratto è materia complessa, che auspichiamo di
vedere affrontata e risolta in Parlamento, con una regolamentazione più
efficace tesa a garantire il diritto ad una giusta protezione di questa
particolare categoria di lavoratori”.
“Per Amor Khediri – ha ribadito Fedi nella nota – torniamo a chiedere il
reintegro nelle sue mansioni a Tunisi. Lo facciamo per senso di
responsabilità, con l'intento di limitare i danni di immagine al nostro
Paese in Tunisia e di ristabilire la credibilità del personale di ruolo e
della nostra diplomazia nell'affrontare i temi del lavoro e del rispetto di
alcune garanzie di base del personale a contratto”.
“Il personale a contratto locale merita maggiore rispetto da parte della
nostra rete diplomatico-consolare. In primo luogo perché esso assolve a un
ruolo di supplenza rispetto alle obiettive carenze di una rete che non può
più adeguatamente sostenersi con il personale di ruolo inviato da Roma. In
secondo luogo perché esso riesce a svolgere mansioni utili e importanti,
nonostante la collocazione professionale di livello basso e condizioni di
lavoro in progressivo peggioramento. Non è comprensibile, ad esempio, come
alcune Ambasciate e Consolati non forniscano, in tempo utile e in base alle
attuali disposizioni regolamentari, i dati per l'adeguamento dei contratti
di lavoro e delle retribuzioni del personale assunto in loco. Come appare
sorprendente, dopo il ritardo e le inadempienze da parte
dell'amministrazione, il ricorso a forme di minacce nei confronti di
personale assunto localmente, che non ha altro rimedio per far valere i
propri diritti se non quello di appellarsi alle legislazioni locali, sia in
termini sindacali che legali”.
Nella nota, inoltre, il deputato PD ha segnalato la situazione del Consolato
di Adelaide dove l'attuale reggenza, in mancanza del Console non ancora
nominato, non è in grado di assicurare un adeguato livello di rappresentanza
al nostro Paese in uno Stato, il South Australia, che ha sempre avuto forti
legami con l'Italia.
“Credo sia interesse di tutti che vengano evitate situazioni, anche
pubbliche, come quelle verificatesi nel recente passato, di difficoltà nei
rapporti con esponenti politici e di Governo locali. Ricordo che anche
Brisbane è colpita da una carenza di personale che, di fatto, rende
impossibile gestire le ordinarie attività consolari. Infine, non è stata
affrontata – ha concluso Fedi – la carenza endemica di personale del
Consolato Generale di Melbourne, nonostante le ripetute richieste di
intervento sollecitate all'amministrazione degli esteri”.
On. Marco Fedi
III Commissione Affari Esteri e Comunitari
Camera dei Deputati
00186 Roma
Tel. +39 0667605701