Intervista ad Alberto Colella console di tutti

Di Carmelo Vaccaro

Alberto Colella, il Console di tutti, arriva a fine mandato al Consolato Generale d’Italia in Ginevra

Nel numero di dicembre 2008 de “La notizia di Ginevra”, in un’intervista concessoci, la SAIG ha salutato il Console A. Colella iniziando l’articolo come segue: Da meno di due mesi a Ginevra, il nuovo Console generale d’Italia Alberto Colella arriva nella città di Calvino con la visione di rinnovare quella che è la figura del Consolato Generale.
Napoletano, proveniente dal Brasile, non ha intenzione di risparmiarsi per essere presente e capire come mettere in pratica le sue idee innovative.

Di fatti, non si è mai risparmiato. In questi quasi quattro anni ha saputo far sentire la presenza delle istituzioni italiane, le ha rappresentate ogni qualvolta la sua presenza veniva sollecitata, ha saputo rinnovare il Consolato come promesso, rendendolo più efficiente al pubblico nonché, più accessibile agli internauti ed infine ha gestito l’accorpamento del Consolato di Ginevra e quello di Losanna che, oggi, comprende cinque cantoni: Ginevra, Vaud, Vallese, Friburgo e Neuchatel.

Il Console Generale A. Colella ci ha rilasciato un’ampia intervista, che vi proponiamo.

Signor Console Generale, quali i risultati più significativi del suo mandato?
L’obiettivo principale del mio mandato a Ginevra era di migliorare l’efficienza del Consolato. Mi sembra di esserci riuscito in questi anni, attraverso una migliore organizzazione del lavoro e l’implementazione di un nuovo e moderno sistema informatico di gestione consolare.
I risultati si vedono: le lunghe file di persone in attesa in Consolato sono un lontano ricordo del passato, l’abolizione dell’ufficio cassa ha liberato risorse umane utilizzate in modo piu’ produttivo, i tempi di fornitura dei servizi sono diminuiti in modo eccezionale.
Il risultato delle misure adottate e’ una maggiore produttività: basti pensare che solo 10 anni fa in Consolato il doppio di impiegati consolari produceva meno della metà degli atti consolari prodotti oggi.
Insomma, meno persone ma più efficienza.

Un altro obiettivo della mia azione e’ stato di riavvicinare il Consolato agli italiani, soprattutto agli immigrati di più antica data che per motivi vari lo percepivano come istituzione distante e spesso ostile.
Ho fatto il possibile per fare in modo che il nostro luogo di lavoro fosse aperto a tutti, davvero un Consolato dalle porte aperte. Tutti coloro che hanno chiesto di vedere il Console hanno potuto farlo, non ho mai rifiutato una singola richiesta di incontro.

Alcuni italiani anziani ci hanno riferito di aver ricevuto recentemente una sua lettera di auguri. Moltissimi hanno ricevuto mail da parte sua.

Si, tali lettere o mail sono il frutto di alcune tra le iniziative più belle che abbiamo adottato e di cui sono molto orgoglioso: gli auguri di compleanno inviati per posta o e-mail agli italiani di Ginevra nel giorno del loro anniversario.
Gli auguri elettronici si aggiungono ad altri servizi di prossimità già in funzione e che hanno l’obiettivo di avvicinare, come ho già detto, sempre di più gli italiani di Ginevra al Consolato.
Lettere di auguri vengono inviate il giorno del compleanno ai connazionali che compiono 80 o 90 anni; biglietti di condoglianze ai congiunti di coloro che (italiani) decedono a Ginevra; una lettera di auguri ai genitori italiani di coloro che nascono a Ginevra con le indicazioni per la trascrizione in Italia della nascita.
Delle iniziative forse di minore importanza, ma di forte impatto emotivo per la comunità e che contribuiscono a riavvicinarla all’istituzione consolare.

In definitiva, un’immagine nuova del Consolato.

Si, un’immagine moderna e aperta alle novità, un’immagine efficiente e adeguata al nostro Paese e alla comunità italiana di Ginevra.

Tra le novità, anche il nuovo liceo italiano di Ginevra.

Spero di essere ricordato anche come il Console che ha riportato a Ginevra la scuola italiana.
Nel settembre scorso ha infatti aperto la nuova scuola italiana a Mies, il nuovo liceo italiano di Ginevra: si tratta della filiale del liceo scientifico bilingue “Vilfredo Pareto”.
Dopo 40 anni, torna finalmente la scuola italiana a Ginevra!

L`Istituto sta riscuotendo un notevole successo, rispondendo alle esigenze di tanti italiani che vogliono che i loro figli continuino a Ginevra gli studi nella nostra lingua.

Lei quindi ha parlato molto con gli italiani in questi anni.

Si. Abbiamo adottato fin dall’inizio una strategia di comunicazione istituzionale basata su tre assi:
– il nuovo sito internet, completamente aggiornato e ricco di contenuti ed informazioni utili per gli utenti; il sito riceve in media oggi circa 500 contatti quotidiani e mi sembra sia diventato sempre più un riferimento informativo per gli italiani di Ginevra;

– la newsletter “Lettera consolare”, uno strumento di informazione diretta dei cittadini sulle attività consolari; Pubblicata bimestralmente (ne sono già apparsi dieci numeri), si propone di informare in maniera chiara e costante i connazionali su quali sono i servizi consolari di cui possono usufruire, sulle novità di carattere normativo e su ogni iniziativa d’interesse per la nostra comunità.
– le mailing-list tematiche con le quali si informano periodicamente i connazionali interessati delle novità su temi di interesse generale; quelle finora attivate sono tre, una di cultura italiana, l’altra contenente informazioni consolari,e una terza sulle notizie italiane di attualità, e raggiungono circa 500 connazionali che hanno espresso interesse a riceverle.
La newsletter si dirige soprattutto all'utenza giovanile, che spesso non conosce e non ha contatti con il Consolato, ed utilizza un moderno strumento di comunicazione particolarmente congeniale al mondo giovanile dell'emigrazione.

L’obiettivo è di riuscire, con questi strumenti, ad avvicinare sempre piú il Consolato agli italiani qui residenti.

E da novembre, la chiusura del Consolato di Losanna. Un aggravio in più per voi, ma anche un riconoscimento della centralità di Ginevra.
A partire dal 1° novembre 2011 il Consolato italiano di Ginevra ha esteso la sua competenza ai cantoni di Vaud e di Friburgo. Con la chiusura del Consolato di Losanna, tutti i dipendenti di quel Consolato si sono trasferiti a Ginevra.

Il nostro Consolato conta adesso 23 dipendenti, ed amministra ben 120.000 italiani. E’ il più grande Consolato italiano in Svizzera.

Per permettere l`accorpamento abbiamo effettuato una serie di lavori di ristrutturazione sia per preparare i locali della sede consolare al nuovo staff, sia per dare un volto nuovo e moderno al Consolato.

Nei mesi di agosto-novembre scorsi importanti lavori di restauro sono stati portati a termine: e’ stato completamente rifatto il piano seminterrato, recuperando una superficie di circa 200mq adibita ora ad archivio; e’ stato costruito un ingresso per i disabili, interamente rifatta la sala d’attesa, gli impianti elettrici, informatici e di riscaldamento; gli impianti di posta pneumatica, di controllo degli accessi e l’impianto cosiddetto “taglia code”; inoltre,sono stati costruiti dei nuovi servizi igienici, uno dei quali specifico per i disabili; restaurate e rifatte le pareti e i pavimenti di numerosi uffici.

I risultati sono visibili: sale di lavoro moderne e luminose, migliore accoglienza del pubblico, aumento del valore dell’edificio (che – ricordiamo – e’ di proprietà dello Stato italiano).

Qual è stato il suo rapporto con gli immigrati italiani più antichi della città di Ginevra.

A Ginevra ho “scoperto” la storia dell’emigrazione italiana in Svizzera e la voglia di tanti di riscattare la memoria degli italiani.
Un episodio recente mi ha colpito in proposito: una serata, ospitata dalla Missione Cattolica italiana di Ginevra, per la presentazione di un libro di memorie sull’emigrazione italiana a Ginevra e sulle testimonianze dei figli degli emigrati ospiti dell’orfanotrofio Regina Margherita al Grand Saconnex. Il libro documenta le vicende di circa mille giovani provenienti da tutte le regioni italiane che vi sono stati ospitati nel corso degli anni ’50, ’60 e ’70. La serata ha avuto un successo enorme, e inaspettato: si è avuta spesso la sensazione che l’evento rispondesse ad una diffusa – ma probabilmente nascosta – esigenza di molti connazionali di parlare del proprio passato nel contesto dell’immigrazione a Ginevra, immigrazione spesso non facile e ricca di episodi tristi e dolorosi.

Cos’è che non ha avuto il tempo di terminare ?
L’incorporazione del Consolato di Losanna sta comportando qualche problema. Se il flusso di connazionali in un primo momento è stato stabile, nelle settimane prima di Natale si sono registrate code, un flusso maggiore di connazionali che ha prodotto ritardi nell’erogazione dei servizi.
E’ un problema che occorrerà affrontare e che si scontra con il limite fisico dell’edificio che ci ospita.

In futuro occorrerà mantenere il livello attuale, anzi migliorare il livello di efficienza dei servizi consolari, continuando l’opera di aggiornamento e ammodernamento delle strutture e dei servizi.
Occorrerà poi rendere il Liceo di Mies sostenibile e finanziariamente autosufficiente: contiamo di realizzare questo risultato in quattro anni.

Quali sono le soddisfazioni più rilevanti che ha raccolto dagli italiani di Ginevra ?

Mi sono sentito ben accolto dalla comunità, io e la mia famiglia ci siamo sentiti benvoluti e coccolati dagli italiani, come a casa.

A Ginevra, tanti italiani che hanno conosciuto il Console Colella lo ricorderanno più come amico che Console Generale d’Italia in Ginevra.

Arrivederci signor Console. Grazie per la sua incessabile disponibilità e auguri di un futuro pieno di successi.

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