NAPOLITANO: IL LAVORO? NON UN PRIVILEGIO

Quirinale, assegnazione premi Leonardi 2011. Consueto appuntamento che premia i giovani lavoratori del settore dell’imprenditoria italiana, quell’imprenditoria che vuole rigorosamente promuovere e, seppur in modo molto indiretto, pubblicizzare il made in Italy. I dovuti riconoscimenti sono stati consegnati ai giovani meritevoli dal nostro Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Fra i giovani premiati per l’ottimo lavoro svolto nell’anno 2011 appena trascorso, ecco spuntare una giovane e simpatica ragazza, Federica Giorgi, dipendente della nota casa di moda Gucci che, durante il suo discorso, dice di sentirsi privilegiata per aver un lavoro, un’occupazione fissa, sogno nel cassetto di tanti giovani che ogni giorno vivono di tante belle speranze, pur soffrendo precarietà o, situazione ancora peggiore, la disoccupazione. Napolitano intervenendo subito dopo la ragazza invita i giovani d’oggi a non considerare il lavoro un privilegio. Lavorare è un diritto di tutti i cittadini, di ambo i sessi, un principio disciplinato dalla nostra costituzione e dal diritto del lavoro e il Capo dello Stato afferma: “Spero che la signora Giorgi non si senta più una privilegiata perché ha un lavoro. Questo è l'augurio che rivolgo a tutti i giovani”. Il lavoro è da sempre considerato un fattore molto importante che permetterebbe all’economia di crescere sempre di più, ma sono ulteriormente importanti ricerca e innovazione e il Presidente sottolinea: “Ricerca e innovazione sono fattori vitali per la ripresa economica italiana. Insieme all’affinamento della qualità dei nostri prodotti, credo nell'importanza dell'innovazione tecnologica e della ricerca come chiave di volta affinché l’Italia non perda posizioni, ma ne guadagni ancora, nella competizione mondiale”. Il Premio Leonardo 2011 è l’occasione per volgere un doveroso plauso al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci, dopo il conferimento da parte di quest’ultimo della cittadinanza onoraria ai figli di una coppia straniera, nati però nel territorio italiano. Dopo le polemiche scaturite molto tempo fa, soprattutto dalla Lega Nord, che contestava a Napolitano il fatto che si danno troppe cittadinanze a immigrati o figli degli stessi, questo atto molto lodevole, permette al nostro Presidente di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, scagliandoli, metaforicamente parlando, contro chi l’ha attaccato un po’ troppo e in modo spropositato. Giovanna Zincone, consulente del Colle, scrive una lettera rivolta allo stesso Presidente Matteo Ricci, affermando: “Si tratta di un'iniziativa di grande valore simbolico. C’è da augurarsi che questo esempio possa essere seguito anche da altre realtà territoriali. E' auspicabile che la cittadinanza onoraria sia la premessa all'effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana a quanti nascono nel nostro Paese da genitori stabilmente residenti”. Un paese può crescere economicamente se c’è unione e coesione fra i popoli e l’unione, unita alla solidarietà, la si vede anche da questi riconoscimenti. Il giusto modo per far ripartire con il piede giusto un’intera nazione.

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