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IL REBUS DELL’IMU

Quando è varata un’imposta di natura immobiliare, le perplessità non mancano mai. Soprattutto da parte dei proprietari di un alloggio nel Bel Paese, ma residenti all’estero. Insomma, l’imposta Municipale Unica (IMU), già ipotizzata ai tempi del “Federalismo”, ha già destato non poche preoccupazioni interpretative; soprattutto per chi ha un tetto in Italia, ma ne vive lontano. Laddove si tratta di pagare, anche le incertezze possono tramutarsi in paure. Perché quando il “piatto piange” chi governa trova sempre i mezzi per rimpinguarlo. Fare dei confronti con l’Imposta Comunale Immobiliare (ICI) che, appunto, dal corrente anno è stata sostituita dall’IMU, può essere utile; anche se solo le Circolari interpretative del nuovo tributo potranno fugare ogni possibile dubbio. Secondo la vecchia normativa, l’unico alloggio in Patria di cittadini italiani residenti oltre frontiera prevedeva un’aliquota ICI agevolata a discrezione dei comuni interessati. Mai l’esenzione d’imposta introdotta dall’ultimo Governo Berlusconi sulla “prima “ casa. Ci riferiamo, ovviamente, ad un alloggio non locato ad uso esclusivo del proprietario e della sua famiglia. Ora, il rebus che si pone, a livello IMU, è capire se la nuova imposta sarà calcolata allo 0,4% della rendita catastale rivalutata; in pratica, con l’aliquota più favorevole già prevista per i residenti. Per meglio documentarci, abbiamo analizzato cosa si debba intendere per residenza ai fini immobiliari. Resta che, per gli italiani all’estero iscritti all’AIRE, la questione non si è neppure posta. Quello che, invece, non compare è il concetto di maggior favore previsto per l’ICI che non è richiamato per quanto attiene l’IMU. Meglio, quindi, restare attenti, perché potrebbe essere applicata l’imposta pari allo 0,76% del valore catastale rivalutato dell’immobile di chi non lo abita effettivamente. I comuni possono, tra l’altro, variare l’IMU, entro determinate percentuali, per il concetto di discrezionalità. Certo è, perché la matematica non è un’opinione, che se il concetto di “prima” casa non è stato parificato per la proprietà dei Connazionali all’estero, l’IMU risulterebbe, in sostanza, quasi il doppio di quella prevista per il proprietario residente. Però, i tempi per possibili diversificazioni di “tiro” ci sono ancora tutti. Tra l’altro, staremo a vedere se gli “Onorevoli” eletti nella Circoscrizione Estero saranno in grado di tutelare uno dei pochi diritti tangibili degli italiani nel mondo in Patria.

Giorgio Brignola

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