AGIFOR – Avv. Carlo Recchia- E’ USCITO IL DECRETO PARZIALMENTE MODIFICATO L’ART. 9 ( in pejus )

E' uscito il benedetto (??) decreto legge ( D.L. 24 gennaio 2012 n. 1 ), vi inoltro il link della gazzetta ufficiale dove è possibile reperire l'intero corpo normativo, e soprattutto l'articolo 9 che è stato parzialmente modificato, valutiamo insieme se in peggio o meglio, questi i punti che mi sembra di aver compreso :

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1) Conferma dell'abrogazione delle tariffe professionali;

2) Nel caso di liquidazione degli onorari da parte di organi giurisdizionali, gli stessi faranno riferimento ad un futuro decreto ministeriale che detterà i parametri di liquidazione;

3) Sempre con decreto del Ministero della Giustizia di concerto con le finanze, saranno stabiliti gli oneri contributivi alle casse professionali ( qui sento forte l'olezzo di aumento del cap );

4) I parametri del futuro decreto ministeriale non potranno essere usati, a pena di nullità della eventuale clausola che li richiami, per i contratti tra professionista e consumatore, e tra professionista e MICROIMPRESE (!!!???!!!!?????? Poi ci spiegheranno quando una impresa è micro,media,maxi, micromedia,medio maxi, spero! ) la nullità viene giustificata con il richiamo al d.lg.s 206/2005 art. 36;

5) Resta fermo il dovere di pattuire il compenso con il cliente al momento del conferimento dell'incarico, l'obbligo di rendere noto il grado di complessità, fornire informazioni circa tutti gli oneri ipotizzabili, ed i dati della nostra polizza professionale che, a questo punto diventa di fatto obbligatoria;

6) ” La misura del compenso, previamente resa nota al cliente anche in forma scritta se da questi richiesta, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. L'inottemperanza di quanto disposto nel presente comma costituisce illecito disciplinare del professionista”

7) Sono abrogate tutte le norme che rinviano o richiamano le tariffe.

Tornando a noi, e chiedo il vostro illuminato conforto, a questo punto diventa di fatto illegittimo pattuire un compenso a risultato, dovendo preventivare voce per voce? Rimane di fatto la necessità di un preventivo in forma scritta, quanto meno ad probationem, in caso di contestazioni con il cliente? ( qua io risponderei di si, rimane almeno a titolo di autotutela nostra ), è comunque un punto positivo per chi lavora con i clienti istituzionali/macroimprese (sic) il fatto di poter usare il decreto ministeriale come parametro? Quando ci lasceranno un po' in pace a lavorare tra crediti formativi, incombenze fiscali e quant'altro?

E consentitemi una battuta finale, negli studi legali nascerà la nuova figura professionale dell'avvocato “preventivatore”, o meglio dello specialista in preventivi, dopo quella del civilista e del penalista? Io leggo in giro ottimismo per queste modifiche, a me sembra anche peggio della bozza che avevamo.

Continuiamo a tenerci in contatto, per vedere come uscirne, domenica comincio a predisporre un forum dove poter confrontarci più agevolmente, senza escludere il caro vecchio telefono, ed il caro vecchio incontro in aula avvocati, come suggerito da alcuni colleghi.

Che ne pensate se raccolti i suggerimenti di tutti, faccio predisporre una sorta di foglio di calcolo elettronico, che ci calcoli dei preventivi di massima in automatico? ( qua mi ci vuole un poco più di tempo però )

Ancora più forza e ancora più coraggio!

Avv. Carlo Recchia
www.agiforletoghe.it

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