Body Worlds, la morte dà  vita all’arte

C'è chi da tempo grida allo scandalo e chi invece ne è totalmente affascinato. Entrando nell’esposizione di Body Worlds, alle officine del Farneto a Roma fino al 31 marzo 2012, si percepisce subito un’atmosfera speciale: le pareti con lo sfondo nero intercalate da pannelli con lo sfondo rosso fanno da scenario elegante e rispettoso ad una mostra davvero particolare. Sono i corpi di Body Worlds, la mostra dei record che arriva finalmente anche in Italia. Si tratta di corpi di persone decedute che hanno donato il loro corpo alla fondazione dell’anatomopatologo Gunther Von Hagens, corpi plastinati come vengono definiti, conservati nei tessuti e negli organi . La cosiddetta plastinazione è una tecnica che permette di conservare ossa, tessuti ed organi umani dopo la morte, sostituendo polimeri di silicone ai liquidi corporei, dopo un trattamento che prevede l’utilizzo di formalina. Tale procedimento permette, con una speciale lavorazione, di poter esporre i corpi dissezionati nelle loro parti tra corpo osseo e corpo muscolare, oltre che a sistema nervoso, organi e sistema circolatorio. Sei anni fa il debutto a Tokyo, poi un tour in più di 60 città nel mondo, con tantissimi spettatori e numeri da record, a cui si aggiunge la cifra impressionante, che mette inquietudine, delle 13mila persone in lista d'attesa, di cui 11mila solo europei, per essere plastinate e ritrovarsi un giorno in esposizione. La procedura in effetti sembra molto semplice, ci si registra all'Istituto di plastinazione di Heidelberg in Germania e dopo aver letto attentamente tutte le 'istruzioni' si aspetta di fare “l'ultimo viaggio” per poter finire con molta probabilità nelle abili mani dell'anatomopatologo. I corpi in mostra sono sempre frutto di donazioni, perché, come spiega Von Hagens, «Per molti la plastinazione è il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare l’angoscia di perdere la vita, attraverso la possibilità di estendere la propria esistenza fisica dopo la morte». All’interno della mostra si possono vedere corpi umani composti di sole fasce muscolari intenti in attività di gioco o altro, uteri scoperti di donne gravide, muscoli tagliati in modo da formare penne di uccello, sistemi nervosi e vasi sanguigni, tutto elaborato con grande delicatezza mista ad una forma particolare di arte. Dall’esposizione si possono imparare le funzioni e le malattie che ci interessano, avendo l’occasione di studiare le diverse e complesse strutture anatomiche dei corpi che vengono rappresentati sia interi che a sezioni trasversali. Insomma, come dire, la vera anatomia fuori dai laboratori e sotto gli occhi di spettatori profani, ma non solo, infatti Von Hagens, è un vero business man, in quanto pare metta in vendita i suoi corpi plastinati alle università di circa 40 Paesi nel Mondo, a cifre decisamente da capogiro: la quotazione di un corpo arriva fino a 75mila euro. Dietro tutto questo lavoro c’è la Von Hagens Plastination Ltd diventata ormai una Società che conta ben 170 operai che hanno il compito di lavorare e sezionare i cadaveri. Una Società unica nel suo genere, come unica e singolare è la rappresentazione che viene organizzata attraverso queste manifestazioni artistiche in tutto il mondo, dove l’iniziale diffidenza, ormai, lascia lo spazio all’interesse. Certo la rappresentazione della morte non è mai avuto una connotazione estetica, ma questa non è una mostra sulla morte o della morte, bensì una esibizione sul corpo umano. Interessante è infatti, vedere le differenze tra un organo sano e uno malato, tra i polmoni di un fumatore e quelli di un non fumatore, che lasciano davvero interdetti e ci invitano ad una seria riflessione sulla decisione di smettere di fumare. Quindi credo la mostra abbia un valore educativo e porti ad avere un approccio alla salute molto positivo, specie per i più giovani.
Antonino Di Giovanni

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