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PRIMA LA RIFORMA ISTITUZIONALE E POI QUELLA ELETTORALE

Aspettando la riforma elettorale…

Sono anni che lo stiamo dicendo e tutti i nostri politici fanno orecchie da mercanti. Badate bene che non e’ con la reintroduzione delle preferenze, un porcellinum, un mattarellinum, bipolarismo o un tripolarismo, che il nostro Bel Paese (che fu) potra’ finalmente evolversi in una democrazia compiuta. Occorre prima riformare la politica e il ruolo del legislatore. Come? Semplice! (1) Una legge che vieti ai partiti, movimenti e associazioni civiche di candidare persone indagate e imputate a tutte le tornate elettorali. I presunti innocenti vanno a tutti i costi tenuti fuori dalla politica e la gestione della Res Pubblica.(art. Cost. 48) (2) Ritorno ai sani e fondamentali principi costituzionali.(art. Cost. 1/12) (3) Abolizione della questione di fiducia, in una democrazia evoluta, spetta al parlamento legifera indipendentemente dall’ esecutivo propositivo.(fine del mandato imperiale ai governi)

Porre fine alla partitocrazia e il finanziamento pubblico ai partiti, eleggendo i parlamentari a livello territoriale e circoscrizionale, con un sistema elettorale maggioritario uninominale, assegnando i seggi in propozione ai voti ottenuti dai singoli candidati residenti nelle rispettive circoscrizioni a prescindere dalle liste. Le sottoscrizioni alle liste ovviamente vanno fatte sempre a livello circoscrizionali e ad ogni tornata elettorale, eguale per tutti i partiti, movimenti e associazioni civiche. ( scusatemi se e’ poco, cosi’ come e’ poco il tempo materiale ai nostri politici di apportare una qualsiasi riforma costituzionale all’ attuale legge elettorale)

Carmine Gonnella (PIE) Londra

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