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"Idv non solo sono io. Il cuore di Idv sta dal Capo dello Stato. Ci sono capigruppo e portavoce: noi siamo una cosa sola.

“Idv non solo sono io. Il cuore di Idv sta dal Capo dello Stato. Ci sono capigruppo e portavoce: noi siamo una cosa sola. E' come se anche io fossi la. La delegazione di Idv dal capo dello Stato rappresenta anche me: in Italia dei Valori funziona così….”. Lo dice Antonio Di Pietro ospite di Michele Mirabella su Raitre nella trasmissione 'A prescindere', mentre il portavoce, Leoluca Orlando e i capigruppo, Felice Belisario e Massimo Donadi sono al Quirinale, a seguito della convocazione arrivata anche a Italia dai Valori dal Presidente della Repubblica nell'ambito dell'iniziativa assunta per sollecitare la realizzazione delle riforme, a partire da quella elettorale. Napolitano ha già visto i segretari di Pdl, Pd e Terzo Polo.

Un gesto che il leader IdV apprezza: “Do atto volentieri al capo dello Stato di aver assunto con molto impegno una iniziativa in prima persona per sollecitare le forze del Parlamento a fare sul serio la riforma, subito dopo che la Corte costituzionale ha bocciato la possibilità di referendum sulla legge elettorale, con una decisione che io ho duramente contrastato”.

La posizione dell'Italia dei Valori sulla riforma elettorale “è semplice, chiara e nota da tempo”, sottolinea Di Pietro. “C'è bisogno – spiega – di una legge elettorale che tenga fermi tre parametri: si deve realizzare un sistema bipolare tendenzialmente maggioritario, grazie al quale i cittadini devono sapere con certezza chi votano e scegliere loro chi va a rappresentarli in Parlamento, chi va a governare il Paese, quale è il programma sul quale si chiede di essere eletti e governare”.
Inoltre, ha ricordato Di Pietro, da tempo chiediamo di votare una “regoletta semplice semplice che dica che chi è imputato o condannato non può essere eletto nè sedere in Parlamento” . Una “norma di decenza e civiltà democratica che dovrebbe già da tempo essere stata approvata” ma che “difficilmente verrà mai votata da un Parlamento per metà di avvocati e per l'altra metà di imputati e condannati”, conclude.

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