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Hannes Swoboda: il caso Tymoshenko e’ un problema europeo

Si è svolta a Milano nell'ambito dell'Assemblea Regionale del PD Lombardo
un dibattito con 6 europarlamentari, dal titolo “+ Europa + Italia”: una
occasione, secondo gli organizzatori, per accrescere la consapevolezza di
quanto sia necessario, per far fare un salto di qualità al nostro Paese,
avere costantemente una dimensione “europea” anche nel nostro agire e
pensare quotidiano, sopratutto politico.

La relazione introduttiva è stata svolta da Antonio PANZERI,
Europarlamentare PD. Al dibattito hanno partecipato :

Hannes SWOBODA, Europarlamentare austriaco, Vicepresidente Gruppo SD
Stephen HUGHES, Europarlamentare britannico, Vicepresidente Gruppo SD
Catherine TRAUTMAN, Europarlamentare francese, Capogruppo della Delegazione
transalpina al Gruppo SD è stato coordinato da Patrizia TOIA,
Europarlamentare PD. Ha concluso l'incontro David SASSOLI, Europarlamentare
PD, Capogruppo della Delegazione italiana al Gruppo SD

Lombardi nel Mondo ha intervistato con il suo corrispondente Matteo
Cazzulani l'Europarlementare socialdemocratico austriaco Hannes Swoboda

Hannes Swoboda: il caso Tymoshenko e' un problema europeo

L'Europarlementare socialdemocratico austriaco contesta la politica
autoritaria del Presidente ucraino, Viktor Janukovych: causa del
congelamento delle relazioni tra UE ed Ucraina, e dell'avvicinamento di
quest'ultima alla Russia di Putin. Il perché la libertà di Kyiv e
strettamente legata alla situazione di Bruxelles

Non solo primavere arabe: ai confini dell'Europa c'e chi consuma la
democrazia. Questo il severo giudizio espresso da Hannes Swoboda:
europarlamentare austriaco del gruppo dei Socialisti e Democratici europei,
particolarmente attento alle questioni dell'Europa Orientale.

Come dichiarato a Lombardi nel Mondo, particolare preoccupazione e suscitata
dalla situazione in Ucraina, dove dalla salita al potere del Presidente,
Viktor Janukovych, si e registrata un'ondata di repressione politica: con
una decina di esponenti dell'Opposizione indagati, processati, ed
addirittura incarcerati.

Tra essi, la Leader della Rivoluzione Arancione, Julija Tymoshenko: ex-Primo
Ministro condannata a sette anni di isolamento per abuso d'ufficio nel corso
delle trattative per il gas del Gennaio 2009 con l'allora suo collega russo,
Vladimir Putin. La sentenza – pronunciata l'11 Ottobre scorso, e confermata
dalla Corte d'Appello il 24 Dicembre- e maturata in seguito ad un processo
palesemente politico, con la difesa sistematicamente privata dei propri
diritti e prove montate ad hoc – addirittura datate il 31 Aprile.

Allarmato dalla questione, Swoboda – politico mitteleuropeo ed attento agli
sviluppi nel mondo ex-sovietico – di recente ha organizzato un incontro
riservato agli europarlamentari con la presenza dell'Avvocato della
Tymoshenko, Serhij Vlasenko, ed il Vice-Procuratore Generale, Renat Kuz'min.

“Non so se la Tymoshenko e colpevole o no, ma il processo a suo carico si e
svolto certamente in maniera irregolare – ha commentato Swoboda – la
situazione non ci consente di definire l'Ucraina un Paese democratico. Ciò
suscita forti preoccupazioni presso l'Unione Europea”.

Parole importanti, sopratutto perché provenienti da un esponete del gruppo
del Parlamento Europeo – l'Alleanza Progressista dei Socialisti e
Democratici Europei – con cui il Partito di Janukovych – il Partija Rehioniv
– ha un accordo di collaborazione. Una partnership controversa, che, secondo
il politico austriaco, potrebbe avere le ore contate.

“Janukovych ha sbagliato in toto a gestire il caso Tymoshenko: ha
considerato la condanna della sua rivale politica come una questione
personale di prioritaria importanza. Il gruppo dei socialisti e dei
democratici non e interessato ad intrattenere relazioni speciali con chi
infrange le regole della democrazia – ha evidenziato Swoboda – per questo,
non escludo che l'accordo di collaborazione con il Partito del Presidente
ucraino sara revocato già nei prossimi giorni”.

Dunque, cartellino rosso per Janukovych, ma non per l'Ucraina: Paese europeo
le cui legittime aspirazioni di integrazione nell'UE restano al centro delle
attenzioni di Swoboda, malgrado palesi difficoltà politiche e tecniche.

Proprio la reclusione della Tymoshenko ha comportato, lo scorso 19 Dicembre,
il congelamento dell'Accordo di Associazione UE-Ucraina: documento storico
con cui Bruxelles avrebbe riconosciuto a Kyiv lo status di partner
privilegiato oggi goduto da Islanda, Norvegia, e Svizzera.

In risposta, Janukovych non ha fatto marcia indietro, ma ha avvicinato il
suo Paese alla Russia, aderendo alla Zona di Libero Scambio CSI: progetto di
integrazione economica dei Paesi dell'ex-Unione Sovietica voluto e guidato
da Mosca per tornare superpotenza a livello mondiale, e contrastare proprio
l'Unione Europea.

“Minacciando Bruxelles con l'amicizia con Mosca, Janukovych commette un
doppio errore. In primis – ha evidenziato Swoboda – allontana il suo Paese
dalla casa madre europea, perdendo l'occasione di instaurare rapporti di
stretto vicinato. In secondo luogo – ha continuato l'europarlamentare
austriaco – non realizza la volontà del suo popolo e dei grandi industriali
suoi sponsor: tutti fortemente favorevoli al vettore europeo piuttosto che a
quello eurasiatico”.

Quella di Swoboda e una preoccupazione per la quale e bene che l'Europa
tutta si attivi, a prescindere dalle appartenenze partitiche e nazionali.
L'Ucraina non solo e un Paese europeo, ma e situato in una posizione
geopoliticamente strategica e calda: tra l'Unione Europea ed una Russia che,
rafforzata dal certo ritorno al Cremlino di Vladimir Putin, appare sempre
più autoritaria ed ostile all'UE.

“Si parla tanto di primavere arabe e politica di vicinato nel Mediterraneo –
ha illustrato Swoboda – ma sarebbe un errore dimenticarsi del Partenariato
Orientale: ambito in cui l'UE deve fare i conti con la Russia. E
nell'interesse di Bruxelles un'Ucraina quanto più democratica ed integrata
con il Vecchio Continente, perché solo così sara possibile stimolare
progressi anche a Mosca. Parliamo tanto di libertà anche in casa nostra,
come testimoniato dal caso ungherese, ma non dimentichiamoci dei mostri
vicini: senza un'Ucraina democratica non avremo mai un'Europa totalmente
libera”.

Matteo Cazzulani

Matteo Cazzulani
Freelance Journalist
m.cazzulani@gazeta.pl
http://matteocazzulani.wordpress.com
http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

www.lombardinlemondo.org
www.mantovaninelmondo.eu

Hannes SWOBODA

Vicepresidente del Gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e
Democratici al Parlamento Europeo

Nazione : Austria

Pertito : Sozialdemokratische Partei Österreichs

Membro di :

Parlamento europeo

Affari esteri della UE

Delegazione alle commissioni di cooperazione parlamentare UE-Kazakistan,
UE-Kirghizistan, UE-Uzbekistan e per le relazioni con il Tagikistan, il
Turkmenistan e la Mongolia

Delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti

Delegazione all'Assemblea parlamentare Euronest

Membro sostituto delle commissioni:

Industria, ricerca e energia
Sicurezza e difesa
Delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Ucraina

Curriculum vitae

Studi di giurisprudenza ed economia politica (1964-1972). Attività presso la
Camera del lavoro di Vienna (1972-1986); collaboratore presso il
dipartimento di scienze economiche (economia finanziaria e politica
ambientale). Direttore del nuovo dipartimento per la politica comunale,
economica, sanitaria ed edilizia (1976-1986).
Presidente della commissione per la politica comunale dell'SPÖ (1995).
Responsabile federale dell'SPÖ per l'istruzione; membro del direttivo
federale dell'SPÖ; membro del direttivo viennese dell'SPÖ; presidente della
sezione distrettuale dell'SPÖ di Meidling dal 1979.
Membro del Consiglio regionale e comunale di Vienna (1983-1986).
Coordinatore del gruppo socialista in seno al Consiglio regionale e comunale
di Vienna (1986-1988). Assessore comunale allo sviluppo urbano, alla
pianificazione urbanistica e al personale (1988). Assessore comunale allo
sviluppo urbano, alla pianificazione urbanistica e alla mobilità (1991).
Assessore comunale allo sviluppo urbano, alla pianificazione urbanistica e
alle relazioni esterne della città di Vienna (1991).
Deputato al Parlamento europeo dal 1996. Vicepresidente del gruppo del PSE
al Parlamento europeo. Capogruppo parlamentare del PSE. Vicepresidente della
delegazione per le relazioni con l'Europa sud-orientale (1997-2004)

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