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MARIO MONTI CI SALVERA’ OPPURE DOVRA’ FARE ANCORA I CONTI CON CHI HA AFFONDATO L’ITALIA ?

Esprimevo tempo addietro su questo giornale, e pertanto in tempi sicuramente non sospetti, che l’attuale Presidente del Consiglio avrebbe trovato nel corso del suo operato chi gli avrebbe messo il bastone fra le ruote.

In pratica immaginavo allora uno scenario in cui l’ex premier, solo e soltanto allo scopo di togliersi di dosso una patata bollente mascherando questa necessità ineludibile, voluta dal Capo dello Stato, e cioè di passare le consegne al governo Monti con la giustificazione ipocrita, a mio avviso, di un atto di responsabilità di fronte al Paese.. l’avrebbe fatta pagare poi a Giorgio Napolitano.

Io, conoscendo il soggetto di Arcore, avrei scommesso tutto, per dire agli Italiani che il Dna di un commerciante non cambia nemmeno se gli fai fare gli esercizi spirituali in qualche monastero. Adesso infatti, puntualissima, è la volta delle liberalizzazioni di cui il Pdl non vuol sentirne parlare in quanto è proprio in questo partito che vanno i voti delle corporazioni, dei ricchi, di coloro che evadono, di coloro che non vogliono la patrimoniale, di coloro che non sono solo in odore di mafia (fatte salve le eccezioni), di coloro insomma a cui le necessità degli altri “sono fatti loro…”, come se la ricchezza non avesse avuto una controparte in stato di vera sudditanza rispetto a chi se l’è creata. Perché di questo si tratta, come dice anche una Enciclica sul lavoro: “Se tu stai bene è perché c’è l’altro…”

Tassisti, farmacisti, ordini professionali ecc. sono già sul piede di guerra aizzati dai vari Cicchito, Gasparri ecc., i quali, di giorno in giorno, avvertono di contare sempre meno e quindi adottano la tecnica del “tanto peggio tanto meglio…”

A mio avviso, anche i prospettati decreti legge per arrivare per gradi alle liberazioni, non saranno una passeggiata, ma costituiranno uno scontro violento e capace di bloccare tutto, anche per settimane e settimane. Si immagini, in questa situazione, cosa significherebbe bloccare l’economia già da Requiem..

Eppure non c’è altra strada se non quella di Mario Monti per cui, se non si sceglie questa via, lacrime e sangue fin che vuoi, ogni altra prospettiva sarebbe peggiore..

Ieri sera, alla trasmissione TV, La Piazza, condotta dal giornalista Gandi, lo stesso giornalista ha detto che in questo momento accetterebbe persino un….piccolo dittatore pur di sistemare le cose in quanto, in questa drammatica congiuntura, si tratta solo di scegliere il male minore.

Dicendola con una paradosso dialettico, verrebbe da dire che oggi l’Italia avrebbe proprio bisogno di una “dittatura democratica”, in cui per democrazia si debba intendere però onestà in ogni contesto della vita sociale, mandando in galera tutti gli evasori e, per dittatura, un governo forte e deciso. Adatto al momento.

In questo caso, sarei d’accordo anch’io con il predetto Gandi.

Arnaldo De Porti

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