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PUTIGNANO: TROVATO CADAVERE DI ANTONELLA RIOTINO, CONFESSA FIDANZATO

Il giallo di Putignano è risolto. Antonella Riotino, giovane studentessa universitaria 20enne, è stata uccisa. Il suo fidanzato, il diciottenne Antonio Giannandrea, studente della scuola alberghiera, ha confessato il delitto dopo ore e ore d’interrogatori da parte dei carabinieri. Il corpo senza vita della ragazza è stato ritrovato in un punto della strada, indicato dallo stesso Giannandrea durante la confessione. A incastrare il ragazzo sarebbero state delle ferite alle mani che molto probabilmente si è provocato durante l’accoltellamento della donna. Antonella, stando alla ricostruzione del delitto da parte del giovane, sarebbe stata scaraventata violentemente contro un muro, picchiata, soffocata e accoltellata alla gola. Lo dimostrerebbero le profonde ferite da taglio riportate sulla parte destra del collo. Le indagini hanno subito puntato l’indice contro Giannandrea: i genitori di Antonella hanno denunciato la scomparsa della ragazza ai militari dell’Arma. Sono scattate subito le ricerche, ma anche le prime indagini che hanno portato subito a sospettare del ragazzo. La storia fra Antonella e Antonio racconta una vita di coppia vissuta in modo travagliato: litigate feroci, forse per questioni di gelosia da parte del fidanzato- assassino, discussioni continue e una serie di tira e molla continui. Il testimone di quest’amore travagliato, l’unico a parlare ai giornalisti, si chiama Vito ed è un condomino che abita nel palazzo dove vive la famiglia Riotino. “Antonella era come una sorella per me. Io e mia moglie Pasqua sapevamo che lei riceveva minacce di morte, per questo un mese fa l'avevo accompagnata dai carabinieri per sporgere denuncia. Riceveva dei continui messaggi, con minacce di morte, sia su Facebook che sul cellulare”. L’assassino, racconta sempre Vito, messaggiava con Antonella, usando lo pseudonimo “Rasta Light”. Questo è il nome di un videogioco che la vittima regalò al suo fidanzato, nome che lui ha usato nel disperato tentativo di depistare le indagini. Vito conclude: “Antonio Giannandrea aveva una doppia vita, inizialmente appariva il classico fidanzatino bravo e premuroso ma poi si trasformava in una sorta di stalker”. Antonella Riotino aveva un fratello, Domenico di 20 anni, e due sorelle gemelle entrambe di diciannove anni. Antonio Giannandrea è in stato di fermo presso il comando dei carabinieri di Gioia del Colle; per lui si aprono le porte del carcere. Inevitabile sarà l’accusa di omicidio volontario, manca solo l’ufficiale convalida del Gip. Putignano conclude il periodo natalizio e di festa con un delitto, l’ennesima e innocente vittima della malvagità umana.
Marco Chinicò

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