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A Buenos Aires alla Conferenza dei giovani umbri del Sud America

I giovani di origine umbra che oggi risiedono in Argentina, Brasile, Venezuela e Colombia, hanno quasi tutti un alto livello di preparazione culturale, sono ben inseriti nelle società dei rispettivi Paesi, esercitano professioni in vari ambiti e, grazie ai corsi estivi frequentati all'Università per Stranieri di Perugia, parlano correntemente l'italiano: è questo il quadro, sostanzialmente positivo, che fa dell'emigrazione umbra di seconda e terza generazione in Sud America, il presidente del Consiglio regionale per l'emigrazione, Orfeo Goracci, che nei giorni passati ha partecipato a Buenos Aires alla Conferenza dei giovani umbri del Sud America.

“Questi giovani, ormai lontani dai disagi e dai lavori quasi sempre umili dei nonni che lasciarono l'Umbria tanti anni fa – spiega Goracci – e che sono ben consapevoli della crisi che l'Italia e le istituzioni italiane stanno vivendo, ci hanno chiesto più attenzione nel costruire rapporti con loro e sopratutto di mantenere in vita i corsi di italiano all'Università per Stranieri”.

“Nel corso della Conferenza – ha reso noto Goracci, – è stato presentato il libro “Migrazioni e culture alimentari” con una relazione molto apprezzata del professor Alberto Sorbini, al quale sono state rivolte molte domande di approfondimento”.

Inoltre, il presidente del “Cre” ha rilasciato un'intervista al “Tiempo Argentino”, uno dei quotidiani più importanti del luogo.

Nel corso della tre giorni di Buenos Aires, ci sono stati anche incontri con il dirigente della cultura della Provincia di Buenos Aires, con il presidente della Camera di Commercio argentina Pallaro (già senatore durante il Governo Prodi) e una intervista radiofonica alla trasmissione in lingua italiana “Ombelico del mondo”.

Goracci ha visitato anche il Centro Culturale e Museo della Memoria gestito dalla Fondazione Madri della Plaza de Majo e l'incontro con le madri nella stessa piazza, dove ormai da trenta anni, ogni giovedì, manifestano per ricordare i tanti figli scomparsi.

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