“Ho presentato con i colleghi parlamentari sardi una interrogazione sui recenti casi di peste suina in Sardegna e sul blocco delle concessioni, che penalizza fortemente tutti gli allevatori, in particolar modo le oltre 400 aziende certificate che producono ed esportano i propri prodotti verso il continente e all'estero.
Dagli stessi operatori del settore arriva l’allarme, con la richiesta di una maggiore responsabilità da parte delle istituzioni, e collaborazione tra le autorità sanitarie nazionali e quelle comunitarie, innanzitutto per l’avvio urgente di un corridoio sanitario che consenta alle aziende virtuose di esportare carni suine o insaccati certificati.
Spero che la risposta del Ministro – e un relativo intervento a proposito – sia rapida ed efficace, soprattutto alla luce delle ultime notizie apparse sulla stampa, che vedono l’apertura di un’inchiesta contro alcune aziende che avrebbero infettato i propri capi di bestiame per intascare i fondi europei, destinati ai proprietari di allevamenti colpiti dalla peste suina.
Occorre dunque fare chiarezza sulla situazione attuale, contrastare e punire esemplarmente tali reati – laddove sussistano – e capire quali iniziative si intendano mettere in campo per salvaguardare il settore suinicolo, già gravemente compromesso dalla crisi contingente. In ultimo, abbiamo chiesto al Ministro quali procedure si intendano mettere in campo, in accordo con la regione Sardegna, per un rafforzamento rigoroso dei controlli sugli allevamenti, sulla tracciabilità dei prodotti, agendo inoltre sulla necessaria campagna di informazione su tutti i soggetti della filiera, dagli allevatori ai macellatori e trasformatori, alle popolazioni rurali.”
Amalia Schirru
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