L’Italia alla ricerca di un Nuovo Risorgimento per un migliore avvenire e un radioso futuro!!!!

L’Italia alla ricerca di un Nuovo Risorgimento per un migliore avvenire e un radioso futuro!!!!

Se l’Italia desidera un migliore avvenire e un radioso futuro, non puo’ piu’ supportare altri vincoli europeistici, a meno che’ a breve sia reintegrata per assumere ruoli di primo piano e protagonista alla pari della Francia e della Germania, altrimenti e’ preferibile il disimpegno graduale e condiviso dall’Unione Europea.

Nel lontano 1945, l’Italia sconfitta da una guerra non voluta e comunque abbondantemente subito un triste Trattato di Pace firmato il 10 Febbraio 1947 a Parigi. Da molti anni riscattata la sovranita’ nazionale e successivamente rinuncio’ una parte della nostra sovranita’, come un dono offerto per ottenere la garanzia di pace nell’illusione di creare una grande Europa, ma si rivelo’ senz’anima e poca lungimiranza, socio-economica e solo ora, si e’avvertita la poca solidita’ politica economica e finanziaria centralizzata.

Si, perche’ manca la dovuta ausiliaria struttura bancaria e le opportune norme e automatismi, capaci d’essere piu’ tempestivi per accorrere in soccorso con la solidarieta’ necessaria e non virtuale, in difesa delle nazioni dell’Unione Europea e soprattuto con le risorse adeguate, per contrastare l’eventuale pressione dell’onda furiosa pilotata dagli specultatori, che agiscono come falchi rapaci con una loro strategia aggressiva e diabolica, nell’ambito economico-finanziario di una o piu’nazioni in quelle determinate circostanze e difficolta’

Furono i partiti e politici di destra e di sinistra disponibili ad abrogare la Lira Italiana, poi la definitiva rinuncia della nostra moneta storica, come testimonianza dell’era della Monarchia Sabauda, la rinuncia di tale moneta inevitabilmente costo’ un deprezzamento di circa Lire 497.00 rapporto al cambio con l’Euro, e la logica di avere subito una riduzione sul potere d’acquito ai danni di tutti i cittadini italiani, tutto questo, al momento dell’entrata in vigore dell’Euro, moneta unica per gli Stati membri dell’Unione Europea.

L’esposizione del mio pensiero non ha alcuna intenzione di condannare od accusare nessun governo o uomini politici, lungo l’arco di tempo e gli avvicendamenti politici legate alle legislature individuate nel periodo dal 1946 al 2011. Consapevolmente convinto, che non e’ possibile condannare in quanto e con molta probabilita’ si potrebbe affermare che tutti sono colpevoli, perche’ a chi poco, e chi molto, hanno goduto un tenore di vita molto piu’ alto delle proprie possibilita’ economiche ed indistintamente estese ad ogni italiano.

Una cosa e’ certa, nel mese di novembre, s’e’ verificata l’abdicazione della politica, che invece avrebbe dovuto vigilare e realizzare tutte le riforme necessarie per correggere la parabola destinata ad interrompere l’incantesimo di una falsa economia del nostro Bel Paese. Nel constatare, l’insediamanto del nuovo governo tecnico di Monti, formato da professionisti esterni, ha essenzialmente dimostrato, che i partiti che formano il Parlamento (Monticitorio e Palazzo Madama) hanno declinato il loro potere che equivale al fallimento della lora politica manifestata dalla maggioranza quanto dall’opposizione.

Come e’ vero che non e’ giusto che i cittadini dopo avere votato e scelto le liste dei vari partiti, delegati ad operare per il bene e nell’interesse della nazione ed ora assoggettati a pagare piu’ tasse a coloro che hanno sempre e comunque, lavorato onestamente. Non intendo in alcun modo continuare, perche’ i fatti emersi, sono piu’ che sufficienti per inquadrare lo scenario ed il panorama politico della nostra Italia.

La verita’ e’ che dopo la I Repubblica e la virtuale II Repubblica ed anche se con molte riserve, l’inizio della III Repubblica con un governo Monti, senza togliere meriti o demeriti ai precedenti governi, si suppone che per governare meglio l’Italia e offrire un migliore servizio alla nostra nazione,probabilmente non attribuibile alla inefficienza dei governi che in qualche modo hanno governato, ma sono altre le cose che emergono dalla mia ottica politica, a questo strano e contradditorio scenario che e’ incredibilmente pecca d’inosservanza alle regole per garantire una efficiente democrazia.

Si suppone che in questo momento e’ necessario cercare un’altro orizzonte, quindi la soluzione per migliorare e sanare molti guai della nostra Italia, avere il coraggio di potere valutare altre alternative relativa le strutture o modello dello Stato e nei casi piu’ estremi, poter scegliere le piu’opportune anche sostituendolo con un’altra forma istituzionale soggetta alla blindatura dell’art.139 della Costituzione della Repubblica che suppongo inammissibile da ogni logica e norme di una vera e corretta democrazia.

Detto cio’, sono trascorsi 65 anni e sostanzialmente come se fossimo entrati nella III Guerra Mondiale, fortunatamente senza scontri armati, ma l’economia di una nazione in crisi come la nostra, soprattutto quando e’ impossibile controllarla, in quanto mancano le giuste risorse per affrontarla e domarla, l’effetto psicologico equivale come quello subito in tempo di guerra.

Le fabbriche, che per motivi economici o concorrenziali, dovessero chiudere, manchera’ il posto di lavoro e’ come se fossero in trincea nella speranza che questa III Guerra Economica Mondiale, si possa mirare a un punto d’incontro e trattare gli accordi e garanzie di ripresa della nostra economia e sviluppo all’insegna della pace e della normalita’.

Suppongo, qualora ci fosse stata in quest’epoca burrascosa, una monarchia in Italia, le spese dello Stato si ridurrebbero all’essenziale e Roma la capitale, con governo centralizzato, autorevole e forte, con una vera politica nazionale. Infatti, in questi momenti di crisi e probabilmente di debolezza politica e’ percepibile chiaramente l’inopportuna rivendicazione secessionististica agitata follemente da un piccolo partito identificato “Lega Nord” con alcuni ministri nel governo di centro-destra, che ha governato fino ai primi giorni dello scorso mese di novembre. Consapevole ovviamente, di una monarchia ipotizzabile, e nella logica della realta’ delle cose dal 1946 costituitasi Repubblica, quindi, l’Italia dev’essere tempestivamente pronta a qualunque misura esrema per la difesa dell’unita’ d’Italia.

Forse e’arrivato l’ora della reintroduzione della Leva Militare, risolverebbe il problema di centinaia, centinaia di migliaia di giovani precari o disoccupati che potrebbero ottenere una buona formazione culturale e professionale e soprattutto un migliore controllo del territorio nazionale. Credo sia prioritario, parallelamente alle misure d’emergenza per affrontare la crisi economica-finanziaria che ha violentamente colpito l’Italia, la creazione di una struttura a livello ministeriale, che abbia il ruolo di vigilare, monitorare, e la programmazione della manuntenzione sul territorio nazionale le strade, autostrade, ponti, gallerie, dighe, gli argini di tutti i fiumi per prevenire ogni sorta di eventuali tragedie e catastrofe naturali (allagamenti, smottamenti incendi terremoti ed altro) mirate a salvare vite umane e ridurre i costi della ricostruzione, che puntualmente si verificano ogni anno ed in ogni regione geografica d’Italia.

Questi sacrifici che ogni italiano consapevolmente dovra’ affrontare, avranno maggiore senso e legittimita’ per i provvedimenti resosi necessari, se mirati e prioritari per la crescita e lo sviluppo dell’Italia, per questi motivi potrebbe essere opportuna una nuova regolamentazione agli ammortizzatori sociali destinati agli operai con lo status “senza lavoro”corrisposta in Euro 800.00 ed e’ ragionevole avviare temporaneamente lo sfortunato disoccupato in un cantiere di lavoro predisposto, come contropartita del compenso ottenuto mensilmente.

La riduzione del numero essenziale degli automobili blu e relativi accessori, per esigenze esclusive di rappresentanza. L’alzamento delle pensioni in misura proporzionata al costo della vita. Un taglio alle pensioni medio-alte ed una rivalutazione proporzionale alle pensioni medio-basse ai pensionati ed un taglio proporzionale agli stipendi medio-alti ed alti in tutti i settori statali e privati.

E’ un dovere pensare a un piano per il riassetto di tutte le strutture dello Stato ed avere il coraggio come abrogare tutte le Regioni d’Italia, incluse quelle a Statuto Speciale. perche’ sono carrozzoni costosi ed inutili e molto spesso creano sovrapposizione alle leggi dello Stato. La riduzione del numero delle Province, quelle abrogate d’accorpare alle province piu’grandi e geograficamente piu’vicine.L’abrogazione dei Comuni inferiori a15.000 abitanti, d’accorpare ai Comuni geograficamente piu’vicini, con almeno 80.000 abitanti. Ovviamente creare un’organismo come e quando e dove trasferire la forza lavoro in altri settori operativi.

Al Quirinale, al Palazzo Madama e Monticitorio la riduzione essenziale del personale amministrativo e la riduzione proporzionale degli stipendi e pensioni a tutte le altre autorita’ politiche ed amministrative dello Stato; Alla Camera e al Senato, la riduzione essenziale del personale dell’ordinaria amministrazione, la riduzione essenziale del numero dei Deputati e Senatori, il divieto di duplici incarichi pubblici e l‘azzeramento di qualsiasi privilegio del passato, presente e futuro. La riduzione proporzionale degli stipendi e pensioni per i Deputati al Parlamento e Senatori della Rpubblica; Ai Governi presenti e futuri: ai membri, la riduzione proporzionale degli stipendi e pensioni in relazione ai loro incarichi e ruoli.

Boston, 4 dicembre 2011

On. Michele Frattallone

Presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo, Inc.

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