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Disagi per la nuova certificazione d’esistenza in vita richiesta da Citibank

Garavini (PD): “Burocrazia insostenibile per i pensionati all’estero”

“La burocrazia per i pensionati all’estero ha raggiunto livelli insostenibili. Pochi mesi fa, la campagna di certificazione d’esistenza in vita tramite ‘Western Union’ aveva generato molti problemi per i nostri pensionati. Ora la Citibank ha attivato una nuova verifica, con modulistiche e procedure ancora più complesse”. Lo dice Laura Garavini, depositando un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro insieme ai colleghi eletti all’estero Gianni Farina, Marco Fedi e Fabio Porta.

“I soggetti abilitati a testimoniare l’esistenza in vita dei pensionati sono pochi. Le procedure sono complesse e del tutto inusuali per gli enti dei Paesi dove vivono i nostri emigrati. Gli stessi Consolati italiani esprimono riserve nel dare seguito alle richieste di Citibank”, spiega la deputata eletta nella Circoscrizione Europa. “I Patronati sono oberati dalle richieste d’aiuto, ma non possono agire concretamente per assistere i pensionati. Il risultato è che i nostri anziani concittadini si trovano in grande difficoltà”.

“Al Ministro del Lavoro chiediamo d’intervenire con la massima urgenza per indurre l’INPS e Citibank a fornire regole chiare e procedure semplici per i 400 mila pensionati che risiedono all’estero”, conclude Laura Garavini. “Le campagne per evitare le truffe sono necessarie, ma non possono tradursi in un pasticcio burocratico che mette ingiustamente a rischio le pensioni”.

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