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ESATTAMENTE COME AVEVO SUBITO PREVENTIVATO SULLA STAMPA DEI GIORNI SCORSI

L’ex premier ha già incominciato da subito a mettere il bastone fra le ruote al nuovo governo.
Leggo ora da un lancio di agenzia :

“…silenziato dai suoi nel giorno della fiducia a Monti alla Camera, il Cavaliere sceglie le colonne del Corriere per provare a dare la linea a un Pdl a rischio esplosione, e scarica due belle pietre sul cammino del governo dei professori, alla vigilia del primo Consiglio dei ministri operativo di oggi: «Se Monti prenderà misure in contrasto con la linea dei partiti che lo sostengono, come per noi la patrimoniale, non potrà andare avanti». E ancora: «Monti mi ha detto che, se il governo andrà avanti, lui non approfitterà della situazione per candidarsi. Un impegno assunto alla presenza del Capo dello Stato».
Paletti piuttosto ingombranti, soprattutto quello sulla patrimoniale. Che non a caso rappresenta un tassello fondamentale, secondo il Pd, ma anche il Terzo polo, per distribuire «con equità» i sacrifici… “

Io vorrei dire con forza a questo ex primo premier, che non cito per nome per non fargli gratuita pubblicità, che sarebbe ora che la smettesse di rompere le palle al popolo italiano, il quale, solo in qualche giorno di governo tecnico, ha incominciato subito a respirare aria nuova, esattamente quella voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana, per bocca del Cardinale Bagnasco.

A questo punto, a mio avviso, sarebbe necessario prendere dei seri provvedimenti perché, già da questi primi passi, si evince che questo ex-primo ministro gioca allo sfascio secondo la teoria del ”tanto peggio tanto meglio”. E questo è teppismo politico da debellare democraticamente, con forza !

Intervengano i Tribunali e lo processino per i fatti che ha in pendenza con la giustizia perché, se durante il suo triste mandato avrebbe potuto affermare di essere stato disarcionato dai tribunali, ora non lo potrebbe più dire in quanto, come si evince dalle sue stesse affermazioni al Corriere, è proprio il suo stile a far sì che nessuno più lo voglia, sia in Italia che in Europa.

ARNALDO DE PORTI

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