di Federico Gennaccari
Il governo Monti ha ottenuto la fiducia alle Camere. Oggi è previsto un Consiglio dei Ministri per esaminare il decreto per Roma Capitale. Ne parliamo con il senatore Alfredo Mantica.
Come giudica il governo tecnico?
“Preferisco definirlo come un governo fatto da tecnici. Infatti il governo ha compiti politici. Farà quello per cui è stato costituito. Un governo nato per affrontare una crisi che è internazionale, partita negli Usa e poi arrivata in Europa, colpendo in particolare l'area dell'Euro. Un governo chiamato a confermare e ad implementare i provvedimenti adottati dal governo Berlusconi. Direi che la linea è tracciata, quella della lettera alla Bce con gli impegni assunti dal governo con l'Unione Europea”.
Soddisfatto dal discorso del neopresidente del Consiglio alle Camere?
“Un discorso di un professore universitario in stile molto anglolosassone, molto razionale. Un discorso di buon senso. Non abbiamo infatti ancora capito quali saranno concretamente i provvedimenti che adotterà. Rigore ed equità è un bel titolo di un libro che però bisogna ancora scrivere”.
Cominciano le prime polemiche. Il ministro Clini apre al nucleare e viene subito attaccato dalla sinistra fino a fare retromarcia. Bersani e il Terzo Polo chiedono una legge sulla cittadinanza, proposta che la Lega ha respinto e che il Pdl con Gasparri invita ad accantonare…
“Qui va chiarita una cosa. L'appoggio esterno della maggioranza del Parlamento ci sarà fino a quando resisterà il clima di emergenza. Attualmente c'è il riconoscimento di una difficoltà, di una situazione di emergenza economica. Di conseguenza in materia economica c'è una propensione a votare a favore di provvedimenti che coniugheranno una linea di rigore e di equità. I temi al di fuori di questo settore, come la legge elettorale, la riforma della giustizia o le norme sulla cittadinanza, sono di competenza del Parlamento. Ovviamente su questi temi alla Camera e al Senato si riproporranno le posizioni dei due schieramenti e si conteranno i numeri con tutte le divisioni del caso”.
In tal caso il governo potrebbe rischiare?
“E' chiaro che se il governo si avventura in provvedimenti che non riguardano il settore economico- finanziario o il rilancio dello sviluppo, incontrerà difficoltà. Non penso che lo farà. E' un governo nato anche per eliminare il clima da guerra civile creatosi contro il governo Berlusconi e far tornare un clima pacifico nel confronto politico. E comunque non è escluso che in Parlamento le forze politiche possano trovare anche soluzioni condivise su vari temi”.
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