ELEZIONI ORDINE AVVOCATI DI ROMA 2012. PRIMO PUNTO DEL PROGRAMMA UN’IMMAGINE CHE NON C’E’

Care Amiche, Amici, Colleghi ,

non è strano affermare, che nella società dell’immagine, l’avvocatura un’immagine oggi non ce l’abbia?

Chi può negare che mai, come in quest’ora, vi sia per noi tutti, un assoluto bisogno di un’ immagine, che susciti rispetto, ammirazione, consonanza, simpatia e sostegno?

Oppure qualcuno fra noi crede, che l’avvocatura, abbia un’immagine?

Ma se è cosi , perchè, nessuno si erge in difesa degli avvocati?

Come mai i poteri forti, continuano ad attaccarci senza sosta, senza tregua, senza lasciare nulla di intentato, per comprimere il nostro spazio vitale?

Il primo punto del programma quindi, non riguarda solo l’avvocatura, ma il rapporto della stessa, con coloro che tuteliamo, cioè con quel popolo, che non è astratta categoria semantica, ma la gente, povera o ricca, vicina o lontana, amica o nemica, che rappresenta quell’infinito serbatoio umano, dalla cui opinione e approvazione, non possiamo prescindere.

Perché è nello stesso che si forma quella che, con felice espressione è stata denominata Coscienza Collettiva, cioè l’opinione e il modo di rapportarsi che la società civile ha con la nostra categoria.

Tale Coscienza collettiva, a seconda della opinione che in essa domina, ispira e dirige la Classe politica e gli Organi istituzionali; ma a sua volta è dagli stessi, influenzata e riprogrammata, con i potenti mass- media, in funzione della convenienza del momento, e in genere per nascondere il malaffare dei Poteri Forti e l’assenza di iniziative ed orizzonti propositivi, addossando ad altri le proprie inefficienze, i propri sprechi, la propria povertà di risorse di intelletto e di volontà.

2.

Ma se è cosi , come mai, fino ad oggi, non si è tenuto bastevolmente conto, dell’opinione che la società civile ha degli avvocati ?

Tutti Voi conoscete già la risposta !

Il primo problema, dunque, è eminentemente politico , nel senso classico del termine Polis, che esprime il contenitore e la sintesi delle istanze di tutti, le quali non ammettono che una meta, le quali non hanno che una strada, quella della soddisfazione e del compimento.

Ma poiché la nostra strada è quella della Giustizia e della Verità, dobbiamo avere la chiara visione, che la nostra funzione sociale, non si esaurisce nelle aule dei tribunali, ma deve essere ispirata a portare maggiore benessere, maggiore utilità, migliore qualità di vita alla società civile. E , cosa ancora più importante, fare in modo chetale società, abbia la chiara percezione di ciò che facciamo quotidianamente per essa, affinchè ne vengariprogrammata la coscienza collettiva.

Questo principio, vale ancor di più oggi , che i Poteri Forti, scaricano le colpe dell’inefficienza del pianeta giustizia sulla nostra categoria, rovesciando sulla stessa, il veleno di false affermazioni, che la rappresentano come Lobby, artefice e strenua detentrice di un potere occulto, che piega ai propri innominabili interessi, quelli di coloro, che reclamano giustizia.

Noi sappiamo che tutto questo è falso, perché proprio noi, siamo i primi a soffrire per le piaghe della giustizia, per le inefficienze degli apparati, e noi stessi, portiamo le ferite di tante battaglie.

E allora dobbiamo chiederci, perché l’avvocatura è vista come una casta, senza esserlo, perché l’avvocatura non è una Lobby, se non nell’immaginario collettivo?

3.

Perché sebbene questa non sia la realtà, è, purtroppo , proprio questa ed esattamente questa, la percezione che di noi ha la coscienza collettiva.

Perché è più semplice ed efficace, spiegare alla stessa la realtà in termini di contrapposizione tra classi ricche( che dovremmo essere noi, ma ormai e purtroppo non più, o molto meno di prima ) e classi povere, ovvero di interessi dei pochi, contro gli interessi dei molti.

Perché questa strategia, ha sempre funzionato, costa poco, fa guadagnare consensi , semplifica e nasconde la vera realtà, che è quella dell’inesistenza di interventi strutturali e di ampio respiro per la Giustizia, che pongano l’Italia, alla pari con i paesi avanzati.

4.
Ma se le cose stanno così , non è forse venuto il tempo di ricostruire l’immagine dell’avvocatura? Non è forse prioritario che tutti sappiano quanto i nostri sacrifici siano essenziali, per la tutela del cittadino e per la stessa sopravvivenza della Giustizia, nel Paese Italia?

Questa è la strada.

E’ venuto il tempo , di intraprendere un cammino di ascolto sistematico, non solo delle esigenze della società civile, ma anche di quanto si aspetta da noi. E’ venuto il tempo, di interfacciarsi profondamente con la stessa, come se questo fosse il nostro primo dovere deontologico.

Ascoltare in modo nuovo, assolutamente più intimo, consapevole e compartecipativo le istanze di tutti, più di quanto non sia stato fatto finora, è un imperativo categorico.

E se è così , via dalle nostre menti e dai nostri cuori, l’insania di coloro che vogliono prescindere dal rapporto biunivoco con la società civile!

Via il desiderio di arroccarci nel nostro mondo di immacolato tecnicismo, distaccato dalla realtà, perchè non è cosi che possiamo uscire dal labirinto.

Non è così che si vince!

Ti auguro Buon lavoro, ma soprattutto….

Non ti arrendere !

Saluti e Salute.

Avv. Luigi Fratini

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