Indagato l'assessore regionale all'Ambiente; interdetto dai pubblici uffici il Commissario per l'Emergenza (già assessore comunale con Scopelliti sindaco).
E intanto la Calabria non ha una discarica (quelle che ci sono stanno per esaurirsi), non ha un progetto per affrontare l'emergenza, non ha un piano serio e credibile. La Camera, a fine giugno, ha approvato all'unanimità la Relazione della Commisssione bicamerale per il Ciclo dei rifiuti, lanciando l'allarme per i gravi e imminenti rischi che corre la nostra regione. In quell'occasione, insieme al capogruppo Principe, abbiamo chiesto a Scopelliti di favorire la fine della gestione emergenziale e di aprire un confronto con le forze politiche per meglio affrontare l'emergenza. Ma dal governatore solo silenzio!
Qualche mese fa Scopelliti ha dichiarato: “Abbiamo il Commissario per l'emergenza Melandri, che e' un generale della Guardia di finanza, un uomo del fare, indicato dal Governo dopo una valutazione con me. Quando e' stato assessore a Reggio Calabria – ha proseguito il presidente – ha portato una rivoluzione culturale, perché in Calabria c'e' bisogno di uomini che sanno fare scelte di rottura. Oggi stiamo lavorando per costruire un modello efficiente, ma abbiamo bisogno di tempo e di accelerare gli intervisti previsti”