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Domenica 13 novembre, una giornata nera nella storia politica italiana, si è dimesso il Presidente del Consiglio Berlusconi

Lungo questi ultimi 4 mesi ho manifestato che non ci possono essere due forze che contendono il potere in uno stesso Governo, e cioè quello politico e quello economico. Il potere economico deve essere al servizio di quello politico. Questo trova la sua spiegazione nel fatto che il potere economico è subordinato alle Banche e alle Multinazionali. Invece, il potere politico esiste per assistere i cittadini e risolvere i problemi dei più deboli. Credo che Tremonti rispondesse al potere economico e Berlusconi al potere politico. Quando Berlusconi vinse le elezioni il Presidente della Repubblica gli affidò la formazione del suo Governo scegliendo, tra gli altri, Giulio Tremonti. Successivamente, l'allora Premier lo volle fuori dalle sue funzioni ma il Presidente Napolitano non glielo permise dato che è proprio il Capo dello Stato che deve accettare le dimissioni dei Ministri. Per questo motivo siamo entrati, circa tre mesi fa, nelle speculazioni della Borsa, dei potenti del mondo, danneggiando ancora una volta gli abitanti di un Paese, specialmente quelli più bisognosi.
Silvio Berlusconi, con i suoi difetti ma anche con le sue grandi virtù, non meritava questo modo di congedarsi dal potere. Non è lui il colpevole degli ultimi 50 anni di festa che ha vissuto l'Italia. Lui ha solo pensato al benessere degli italiani, aldilà dei suoi interessi personali. Il Presidente del Consiglio non è stato un corrotto e non ha voluto difendere a gente molto vicina a lui che sicuramente ha commesso atti di corruzione. Quanto detto succede in tutti i Governi del mondo.
Sicuramente Berlusconi avrà una pagina molto positiva quando si scriva la storia di quello che è successo nel mese di novembre del 2011 nella Repubblica Italiana. Sicuramente anche ci saranno momenti molto difficili per l'economia di questo Paese se il Presidente del Consiglio Mario Monti non da priorità ai più bisognosi e pensa soltanto ad adempiere al programma della Banca Mondiale ed il Club di Paragi. Speriamo che il Senatore Monti dimostri davanti agli italiani una grande sensibilità sociale aldilà degli interessi dei potenti.
Io ho avuto diversi incontri con l'onorevole Berlusconi suggerendogli di prendere alcune misure che forse avrebbero migliorato l'economia del Paese. Non ci dimentichiamo che io provengo dalla Repubblica Argentina dove abbiamo vissuto 2 grandi crisi economiche che abbiamo saputo superare. Credo dunque che la mia esperienza abbia un certo valore ma, ancora una volta, ci siamo trovati davanti agli interessi dei più potenti che si sono opposti alle mie proposte. Ma non è ora di piangere sul latte versato. Solo mi resta augurare al Senatore Mario Monti successo per il bene degli italiani; all'onorevole Berlusconi questo umile Senatore che arrivò in Italia da un Paese latino americano chiederle scusa a nome della gente che rappresento, dal Brasile al Venezuela, in America meridionale per il modo in cui è stato congedato l'ex Premier in questo triste giorno per l'Italia e, allo stesso tempo, fare un appello alle opposizioni del Partito PDL, che è stato votato “Berlusconi Presidente” da 15 milioni di persone, che non si impegnino a fare più colpi di Stato civili come lo hanno fatto con questo Governo. I Governi vanno cambiati nelle urne. Quella è una premessa della democrazia e, se i Governi si votano per 5 anni, è quello il periodo che devono durare indipendentemente dai suoi colori politici. Perché voi, signori delle opposizioni, finora, l'unico che avete dimostrato è che avete voluto mandar via Berlusconi dal Governo ma fino ad oggi non avete contribuito con nessuna idea di come tirar fuori l'Italia dalla crisi, crisi ancora non cominciata veramente. Voi siete i responsabili di non aver lasciato governare Berlusconi. Una opposizione costruttiva deve contribuire con idee solide per aiutare a governare la maggioranza e non l'ostruzionismo come voi avete fatto. Questa è l'alta politica che si deve praticare nella quale troviamo avversari e non nemici. Colui che governa, insieme alle opposizioni, deve governare per tutti gli abitanti del Paese affinché giorno dopo giorno si raggiunga un maggior benessere.
La lotta per il potere si deve dare nell'ambito delle elezioni. In Aula si devono apportare idee e votare la migliore, provengano queste dalla maggioranza o dall'opposizione. In politica non si deve solo aspirare al potere e fondamentalmente l'uomo politico deve essere al servizio della gente e non servirsi di essa. L'uomo politico deve essere umile, semplice, e modesto. E finisco con una frase di Santa Teresa di Calcutta “Colui che non vive per servire non serve per vivere”.
La politica è fondamentalmente servizio per costruire il bene comune.

Senatore Esteban Caselli

Roma, 17 nov. 11

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