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MOTOCICLETTA OGGI. PIU’ UNO STRUMENTO DI MORTE CHE DI PIACERE. MARCO SIMONCELLI DOCET !

La passione per la moto non mi è mai venuta meno, anche se ho smesso di usarla da quando si è reso obbligatorio il casco ed è necessario (anche se non per legge) indossare una tuta anche in pieno estate, che, per proteggere ti soffoca, in aggiunta a scarponcini che, facendo quasi un tutt’uno con la tuta, ti trasforma in un …palombaro a tutti gli effetti. Ma, al di là di tutto questo armamentario per andare in moto, veniamo a quest’ultima che, a mio avviso, ha tutto tranne che l’aspetto tradizionale della classica moto, quella di una volta. Certo, bisogna dare spazio al progresso, e chi mai ci vuol andare contro !

Alcune considerazioni.

Che gusto c’è – come fanno un po’ tutti i motociclisti di oggi – fare una corsa in moto a 100-150 KM/h, imbacuccati all’ennesima potenza, senza vedere assolutamente niente tranne che i 50 cm sui quali devono pilotare due ruote sulle quali poggia un catafalco con tanto di armadi sul retro, con un secondo passeggero imbacuccato come il conducente e magari anche due zaini sulle spalle…?! Che gusto c’è viaggiare in compagnia fra 30-50 moto, a quella velocità, sorpassando a rotta di collo le macchine i cui conducenti, quando i motociclisti lambiscono gli specchietti retrovisori, corrono il rischio di fare un infarto dallo spavento per l’improvvisa bomba che sfreccia vicinissima a loro ?

Io penso, e non c’entra per niente la mia età, che questi motociclisti quando rientrano alla base…posto che invece non vadano all’ospedale o finiscano addirittura in cella mortuaria, mettano solo a rischio la loro salute psico-fisica, dato che non possono né vedere il panorama sul quale sfrecciano, ne respirare il buon ossigeno che farebbe bene alla salute, magari dopo una settimana asfittica trascorsa in città.

Una volta la moto era uno strumento di piacere, oltre che di trasporto, ora invece pare più un strumento volto a sfogare le reprimenda della settimana, avulso da ogni razionale concezione. Di tutto ciò, sono responsabili i costruttori, i quali, per vendere, mettono in pista i vari Marco Simoncelli (che ora purtroppo riposa in pace) che poi vengono emulati dalle nuove giovani generazioni finendo anche loro, abbastanza spesso, all’ospedale, quando non si tratta purtroppo anche dell’obitorio.

Non tutti sanno che certe moto costano molto di più di una vettura e che una volta ci saremmo messi anche a ridere pensando che le moto di oggi sarebbero state costruite anche con la…retromarcia a causa del loro peso che non consente di trascinarle indietro..

Per fortuna la stagione della moto è finita in quanto sta arrivando l’inverno, ma mi chiedo se la polizia stradale è mai stata in grado di elevare una multa ai motociclisti, specie domenicali, che sfrecciano sempre e regolarmente quasi a velocità doppia rispetto al consentito, mentre ad un automobilista che supera di soli 10 KM/h la multa è assicurata, magari con riduzione di punti dalla patente.

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