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CIO’ CHE L’ITALIA NON HA CAPITO O POTUTO CAPIRE VOTANDO BERLUSCONI

Il successo elettorale ottenuto da Berlusconi è riconducibile semplicemente a due-tre sue iniziative..
La prima. Egli, dopo aver ottenuto le frequenze Mediaset grazie ad una serie di fatti riconducibili ad alcuni amici-parenti legati a Craxi, si è arricchito all’ennesima potenza attraverso la televisione commerciale, in aggiunta ad eventi che, per usare un eufemismo, hanno avuto poco di trasparenza con i Dell’Utri, Mangano, Previti e non vado oltre… e mi fermo qui.
Dico solo che tutto ciò, ha da sempre avuto seria conferma, da parte dei suoi stessi vicini collaboratori massmediatici, tipo Indro Montanelli, Federico Orlando e diversi altri di cui mi esimo dall’elencare… in aggiunta a quelli che vediamo oggi.
Poi, e da qui inizia l’avventura : “ Se non mi metto in politica, quelli lì mi rovinano…” – è stata la prima confidenza documentata fatta ad Indro Montanelli, il quale, onestamente, di lì a poco, si è rifiutato di fare il “trombettiere” del suo editore Berlusconi, dimettendosi subito dal Giornale. Ma queste sono cose note anche se, metà degli Italiani, e cioè quelli che fanno parte della generazione successiva a Berlusconi di cui io sono coetaneo, non hanno capito (e quindi l’hanno votato) perché, una volta entrato in politica, egli ha sempre adoperato il metro del commerciante, facendo vedere ciò che oggettivamente non è, come fanno quei commercianti che, per rifilarti una merce, la indorano anche se non vale niente.

….la ciliegina comica finale, Scilipoti ….il comico iniziale

Ma siccome in politica c’è da gestire un bene comune con il metro dell’onestà intellettuale (alla De Gasperi, per intenderci, morto povero ma apprezzato e stimato in tutto il mondo) e non già con quello del commerciante, alla fin fine i risultati sono quelli per cui il compratore di una bella merce, ma solo all’apparenza, la trova poi scadente, se non addirittura marcia, quando rientra a casa. E questo metro, seppur in via di forte affievolimento stante ai sondaggi, anche se sta assumendo sempre meno valore in quanto molta gente ha finalmente capito, si sta però ancora perpetuando con la compra-vendita last-minute dei parlamentari. Infatti, il lupo perde il pelo, ma non il vizio, si dice. Prima, proprio per questo, facevo un’opportuna discriminazione fra generazioni.
Mi chiederete il perché.
Perché una delle due-tre generazioni, ovviamente quelle successive alla mia che è contestuale a quella di Berlusconi, (ho vissuto indirettamente accanto a lui, a Milano, in Piazza Scala, costretto a stare per alcuni mesi insieme a ragazzetti di Berlusconi che, per la politica dell’immagine, si spacciavano funzionari della mia banca mentre erano semplicemente dei venditori di Fininvest), non ha potuto, ne tantomeno ora può capire appieno gli intrallazzi di questo soggetto politico che, a furia di vendere parole più che fatti concreti fruendo di ingenti mezzi rivenienti da contratti non certo alla luce del sole (caso Previti docet !) e di molte televisioni, ha destabilizzato e spezzato l’Italia in due: fra quelli che non gli hanno creduto perché appartenenti alla stessa mia generazione mia (e quindi anche di Berlusconi) e quella delle generazioni successive, che attraverso la politica delle immagini televisive, della promozione commerciale adottata in politica alla stessa stregua di quando un commerciante vuol rifilarti un chilo di belle mele all’esterno che sono invece marce al loro interno, sono stati abbindolate, pensando che Berlusconi fosse il nuovo deus ex machina che risolve i problemi all’istante….

Sapeste quante volte sono stato a suo tempo contattato per far parte del partito di Berlusconi e quante volte ho rifiutato perché avevo subito capito di quale sceneggiatura si trattava. Ci è cascato anche un mio stretto familiare che, assurto subito a livelli alti, ha dovuto pagare e sta pagando ora un forte scotto…senza il coraggio di cambiare casacca per motivi forse di “coerenza”…

Ora siamo all’epilogo di una sceneggiata politica durata fin troppo, almeno a mio avviso e gli Italiani, purtroppo, si ritrovano con mele marce acquistate per buone.

Ah, dimenticavo. Quando è sceso in campo politico Berlusconi, era facilissimo far carriera politica immediata attraverso le sue promozionali e stucchevoli moine tant’è che molti, più o meno in buona fede, ne hanno approfittato. Ma poi è venuto il tempo della realtà delle cose, quella di adesso, la quale, come abbiamo visto, ha fatto perdere numerosi pezzi a questo avventuriero della politica, le cui conseguenze da pagare avranno tempi lunghi per lo smaltimento, quasi al pari delle scorie di un reattore nucleare di Fukushima..

Di certo, e chiudo, il berlusconismo passerà alla storia come un’era fra le più chiacchierate e tormentate della storia della Repubblica Italiana, alla quale, per dare un po’ di comicità a questa tragedia, ci metto sopra una ciliegina: lo scilipotismo, quale appendice a detta storia..

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