“Requiem aeternam dona eis Domine et lux perpetua luceat eis, requiescant in pace. Amen”. I morti vanno lasciati riposare in pace. Lo sanno tutti, credenti e non credenti, persone sciocche e persone intelligenti. Il ministro Maurizio Sacconi, cattolico, a maggior ragione dovrebbe saperlo, ma come resistere alla tentazione di strappare qualche applauso agli amici che ha dietro le spalle? E così, nella trasmissione Ballarò del 18 ottobre, il ministro, a Vito Mancuso che dice di vergognarsi dei comportamenti del presidente del Consiglio, replica, anche se c'entra come i cavoli a merenda: “Mi aspettavo che un teologo si vergognasse di come è morta Eluana Englaro”. Il ministro Sacconi, per chi non lo ricordasse, è uno di quelli che pretendevano d'essere padroni del corpo della sventurata ragazza. Il ministro Sacconi, per chi non lo ricordasse, è quello che raccontò la barzelletta sulle suore violentate. Ma se uno non ha rispetto per le donne, come può avere rispetto per le donne morte? Qualcuno ha scritto che questa è l'epoca del fango. Sì, del fango e dello squallore.
Francesca Ribeiro