20 – 21 OTTOBRE: GIORNATE DI STUDIO. Rappresentare il paesaggio fra tradizione e innovazione

Rappresentare il paesaggio fra tradizione e innovazione
Ricomporre i frammenti della memoria guardando agli orizzonti della contemporaneità è l’intento che ha mosso il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello a dar vita ad una sequenza di progetti multidisciplinari volti a far scoprire, con linguaggio laico, il grande fascino che determinati, insoliti patrimoni culturali, ancora confinati in una ristretta cerchia di studiosi ed esperti, possiedono, alla stregua di quello esercitato da altri, come l’archeologia e le arti figurative, ormai oggetto “di largo consumo”.
Un obiettivo così complesso, non si può certamente conseguire attraverso iniziative individuali ed isolate e, tanto meno, in assenza di un quadro di alleanze che coinvolga soggetti operanti nel settore di riferimento, sotto il profilo istituzionale e tecnicoscientifico.
Per dette ragioni ORIZZONTI – Ciclo di progetti si avvale di un’ampia partnership, riveste un carattere sperimentale e dunque flessibile, il suo sviluppo viene articolato su più attività correlate, prevede uno svolgimento pluriennale, possiede un respiro internazionale. I vari cicli sono articolati su più eventi
secondo le motivazioni e le sollecitazioni che il Comitato Scientifico che cura l’iniziativa intende raccogliere.
In quest’ottica, nel 2008, si è dato vita al primo ciclo con il progetto “In Byte Bemolle. Innovazione tecnologica e patrimoni sonori ed audiovisivi”.
La relativa sequenza di eventi ha avuto lo scopo di richiamare l’attenzione delle Istituzioni e di un ampio pubblico sul prezioso contributo che il patrimonio sonoro può offrire al riconoscimento ed alla preservazione delle identità territoriali e sociali – in un momento storico che tende a dissolverle nei processi di omologazione a scala globale – e, parallelamente, di evidenziare il tessuto imprenditoriale ad alto contenuto tecnologico ed innovativo che si muove a supporto delle attività di catalogazione, conservazione e digitalizzazione e delle inerenti esigenze di gestione.
In ideale continuità con il precedente si pone il secondo ciclo, con il progetto “Il patrimonio ritrovato. Memoria storica e percorsi di rivisitazione”, che si è prevalentemente focalizzato sul patrimonio librario ed archivistico, sulla sua tutela, sugli sviluppi della digitalizzazione che ne mutano i connotati tradizionali e le stesse modalità di fruizione. Sul suo valore di testimonianza e memoria di remote ma vivide relazioni con mondi, civiltà e culture lontane, con l’altrove, oggi repentinamente ravvicinato da planetari processi di espansione commerciale e di innovazione tecnologica, che faticano a custodirne l’impronta culturale.
Il terzo ciclo, con il Progetto ”Leggere il Paesaggio. Espressioni e linguaggi”, affronta una tematica scelta anche in ragione del decennale della Convenzione europea del paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre 2000, nel cui ambito si possono peraltro rintracciare principi a suo tempo posti a fondamento della carta costituzionale italiana e oggetto di una costante attenzione da parte del legislatore. La convenzione afferma che “il paesaggio rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale, e che la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e responsabilità per ciascun individuo”. Sulla scorta di tale apertura, i diversi eventi vengono caratterizzati da una visione del paesaggio ad ampio spettro, da un insieme di approcci interdisciplinari e privilegiando l’analisi scientifica in correlazione con l’applicazione di tecnologie innovative; corrispondono ad altrettante declinazioni del tema, che intendono spingersi anche al di là della tradizionale concezione fisica e naturalistica del patrimonio paesaggistico, che sembra “a prima vista” ispirare gran parte delle iniziative di carattere scientifico ed istituzionale.

In questo quadro generale si svolgono, con il coordinamento scientifico delle Società Geografica Italiana, che fa parte della compagine sociale del Centro di Ravello, le giornate di studio Rappresentare il Paesaggio. Fra tradizione e innovazione, con l’obiettivo di porre attenzione alla cartografia quale strumento classico della rappresentazione geografica e alle più recenti tecniche di raffigurazione dei paesaggi. Sotto questo profilo, il nesso di relazione tradizione/innovazione non va inteso solamente nel senso di una naturale evoluzione nel tempo verso nuove frontiere della conoscenza, quanto piuttosto nel
senso di una stretta, immediata ed ineludibile interdipendenza dei due fattori. Questa è dunque la chiave di lettura caratterizzante il confronto che si svolgerà nelle due giornate:
la prima, volta a fornire i modelli interpretativi consegnati dalla cartografia storica e tradizionale; la seconda, dedicata ai cambiamenti che la rappresentazione del paesaggio sta subendo attraverso l’utilizzo delle più avanzate innovazioni metodologiche e strumentali. Innovazioni atte, in particolar modo, a riscoprire, con il loro più elevato potere di risoluzione, la trama, i tracciati, i segni lasciati sul territorio dal patrimonio culturale di cui il paesaggio è alta espressione.

Redattore: RENZO DE SIMONE

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Informazioni Evento:
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Data Inizio:20 ottobre 2011
Data Fine: 21 ottobre 2011
Luogo: Roma, Palazzetto Mattei in Villa Celimontana

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Dove:
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Roma, Palazzetto Mattei in Villa Celimontana
Città: Roma
Indirizzo: via della Navicella
Provincia: (RM)
Regione: Lazio

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