“L'Agcom tra qualche giorno dovrebbe decidere sulla riduzione delle terminazioni mobili, ossia la riduzione delle tariffe pagate da un operatore di telecomunicazioni ad un altro operatore per instradare una comunicazione telefonica presso una rete mobile. Questa decisione – secondo la gran parte degli operatori di telefonia mobile – favorirebbe Telecom Italia che pur essendo obbligata a traslare sulla telefonia fissa il beneficio di tale riduzione, finora non lo ha fatto perche' affrancata da una revoca del 2010”. Lo dichiara l'On.Amedeo Ciccanti, Deputato udc che sottolinea come “tale riduzione non solo stravolge gli investimenti definiti a seguito anche dell'acquisizione di nuove frequenze per un ammontare complessivo di qattro miliardi, ma si sottraggono risorse a favore degli operatori fissi senza che questi abbiano l'obbligo di trasferire tali benefici al cliente finale”. “Negli ultimi cinque anni (2005-2010) – prosegue il parlamentare udc – mentre le terminazioni mobili hanno subito una riduzione del 50%, i prezzi fisso-mobile si sono mantenuti stabili”. “Per tali ragioni – conclude – la decisione dell'Agcom, cosi come si manifesta, rischia di tradursi per un vantaggio a Telecom Italia, senza alcun beneficio per il consumatore, se non si obbliga anche la riduzione della rete fissa”.
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