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Martedì 25 ottobre, alle 18, al Teatro La Fenice, Sale Apollinee, sarà  presentato il libro "I nuovi veneziani", da me curato.

Giovanni Pelizzato, Roberto Bianchin e tutti gli autori.

Questo libro è principalmente un messaggio, un messaggio corale rivolto ai cittadini di Venezia ma anche a tutti coloro che partecipano e parteciperanno alle sorti della città, da parte di alcuni veneziani che la amano a tal punto da mettersi in prima fila. I nuovi veneziani sono coloro che, accogliendo la mia proposta, hanno deciso di mettersi in gioco per lanciare un grido di speranza, per dire che – nonostante tutto – qualcosa si può fare. Sono coloro che vivono e amano Venezia e per questo la conoscono, per questo possono rappresentare una Venezia nuova, piena di vita e di voglia di cambiamento.
Venezia si spopola (nel 1951 il picco di 175.000 abitanti, nel 2000 66.380, oggi 59.200), Venezia è invasa dal turismo di massa, i servizi per i residenti vengono a mancare (dalle attività produttive fino ai servizi sanitari): Venezia è fragile e va preservata. Tutti vogliono e scelgono Venezia, ma di Venezia chi se ne occupa? I movimenti di cittadini nati nell'ultimo decennio sono il segnale che i veneziani ci sono e vogliono amarla non solo con parole.
Ecco, i veneziani di questo libro, sono la speranza che Venezia sia ancora e sempre una città di veneziani e non un museo, non una scenografia per altro, non un parco a tema, non un luogo da calpestare.
Il libro sarà nelle librerie indicativamente dal 20 ottobre.

I nuovi veneziani

Racconti, visioni, passioni e speranze

Edito da Studio LT2

a cura di Caterina Falomo

Testi di:
Elena Barbalich, Gloria Beggiato, Toto Bergamo-Rossi, Carmela Cipriani,
Giovanni Costa, Emanuele Dal Carlo, Nicolò Favaretto Rubelli, Dario Ferro,
Maura Manzelle, Jacopo Molina, Giovanni Pelizzato, Manuela Pivato,
Raffaele Rosa, Matteo Secchi, Lorenzo Tomasin, Alberto Toso Fei,
Diana Maria Zilioli, Pieralvise Zorzi

Prefazione di Tiziano Scarpa

Dopo aver conosciuto e fatto conoscere il quotidiano della Venezia di una cinquantina d’anni fa – con il libro “Quando c’erano i veneziani” – in un confronto spietato con l’oggi, stanca io stessa di leggere e vivere una Venezia che non appartiene più ai suoi cittadini, ma è diventata un pretesto per altro (per farsi belli, per fare soldi, per accanite speculazioni, una scenografia perfetta, o come è stata definita, un parco a tema…), ho pensato che fosse arrivato il momento di guardare le cose per quello che sono e di iniziare a porre delle domande.

Dall’introduzione di Caterina Falomo

A chi appartiene Venezia? Di chi è?
Sono queste le domande che sono affiorate in me leggendo i contributi, i racconti, le rievocazioni, le ricostruzioni, le analisi, le proposte, le perorazioni, gli auspici, gli sfoghi contenuti in questo libro. Che ha il pregio di mostrare con chiarezza che il malessere di Venezia è l’appartenenza.

Dalla prefazione di Tiziano Scarpa

Meno di 60.000 abitanti, oltre 20 milioni di presenze turistiche all’anno, grandi eventi internazionali tra cui la Mostra del cinema… eppure a Venezia ci sono solo due cinema.
Che cosa fanno e come vivono i nuovi veneziani? Quale vita e quale futuro è possibile per loro? Attraverso i racconti di molti veneziani “nuovi”, ci è concesso di entrare nelle loro vite, nei loro sguardi e sentire, nonostante tutto, l’amore per Venezia, città con un glorioso passato e un incerto futuro. Ma la speranza è il vero filo conduttore dei racconti. La speranza che permette di intravedere ancora delle possibilità. Racconti realistici, propositivi, amari, visionari, quotidiani, per dire che a Venezia ci sono i veneziani, per lanciare un grido disperato ma di speranza. Siano questi racconti uno spunto di riflessione per chi avrà il coraggio e la forza di lottare, resistere, amare. Venezia ha bisogno di nuovi veneziani, ha bisogno delle loro attenzioni, di cura e fantasia.

Caterina Falomo, curatrice. Nata a Venezia, vive e lavora a Roma. Si occupa di ufficio stampa in ambito culturale. Dopo un tuffo nel recente passato con “Quando c’erano i veneziani” (Studio LT2, 2010), stanca di sentire che Venezia si spopola e deperisce, ha deciso di andare a scovare i nuovi veneziani, quelli che la vivono, la amano, che per lei fanno e farebbero di tutto.

Si ringraziano:
Banco San Marco, Caffè Florian, Wigwam Club Giardini Storici Venezia, Hotel Vecellio, Associazione 40xVenezia, Vecio Fritolin.

Studio LT2
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30123 Venezia
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“Quando c'erano i veneziani, racconti della città e della laguna”
a cura di Caterina Falomo – Studio LT2, Venezia, 2010

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