Tutti noi usiamo frequentemente due lettere “ok”, ma ne ignoriamo l’origine.
Questo acronimo secondo alcuni studiosi fu creato da un editore di un giornale americano nel lontano 1800 durante una disputa;il significato era “è tutto corretto” nella versione sgrammaticata oll korrect anziché all correct.
L’origine di questa parola è però controversa in quanto, secondo alcuni studiosi di etimologia, è legata al presidente Jackson che pare siglasse così i documenti a lui sottoposti; questa interpretazione è però minoritaria e secondo molti falsa.
Su una cosa,invece,non ci sono dubbi:la datazione, che è il 1800.
Fu la prima parola pronunciata sulla luna.
Sembra ormai accertato che apparve precisamente nel 1840,anno di elezioni presidenziali, quando un comitato per la rielezione del presidente Martin van Buren, si denominò Old Kinderhook Club, più brevemente, O. K. Club.
Ok è una interiezione cioè un’espressione pronunciata con particolare intensità e destinata a manifestare un ordine.
Purtroppo, anche nel settore linguistico, i contributi italiani al dizionario universale si riducono solo a un saluto,ciao, e a pizza e spaghetti.
Nel 1932 la conferenza delle telecomunicazioni di Madrid adottò la sigla ok come segnale internazionale col significato di “sta bene”.
La sigla ebbe rapidissima fortuna passando dal gergo politico alla lingua d’uso e dagli Stati Uniti si diffuse negli altri Paesi di lingua inglese per poi giungere in Italia, specialmente utilizzata nel linguaggio giovanile.
E così anche nel campo delle sigle gli americani hanno la supremazia ma, in questo caso, non possiamo dire ok.