Intercettazioni, Giulia Bongiorno si è dimessa da relatrice del ddl. Accordo bipartisan sulla norma anti-blog

Giulia Bongiorno si è dimessa da relatrice del ddl intercettazioni. La decisione è stata presa in seguito all'approvazione a maggioranza, nel corso del comitato dei nove della commissione Giustizia di Montecitorio, dell'emendamento Costa-Contento che prevede il divieto di pubblicare intercettazioni fino all'udienza filtro. Il governo aveva dato parere positivo alla proposta di modifica. La stessa Bongiorno ha indicato Enrico Costa (Pdl) come nuovo relatore.Trovata l'intesa sulla norma anti-blog – Il Comitato dei nove ha anche trovato un accordo bipartisan che “salva” i blog dall'obbligo di rettifica. In base alle modifiche apportate, in sostanza avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate. La proposta è il frutto di alcuni emendamenti presentati da Zaccaria (Pd) e Cassinelli (Pdl).Sit-in alla Camera contro il ddl – Per urlare a gran voce il proprio no alla legge sulle intercettazioni in discussione a Montecitorio, ci saranno anche Ilaria Cucchi, Patrizia Moretti, Lucia Uva e Domenica Ferrulli. Si sono date appuntamento questa mattina sotto la Camera dei deputati . Davanti ai volti, alcuni insanguinati, di Federico, Stefano, Giuseppe e Michele, hanno chiesto senza mezze parole “che i politici tornino ad occuparsi della gente e non delle proprie cose private”. Per spiegare i danni derivanti dall'approvazione della legge sulle intercettazioni, le quattro donne hanno portato i propri tragici casi: “Se fosse stata in vigore questa legge – hanno spiegato – nessuno dei nostri casi giudiziari sarebbe diventato tale”.Anche Di Pietro in piazza alle 17 – Il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, parteciperà al presidio organizzato dalla Fnsi al Pantheon. “Utilizzeremo tutti gli strumenti democratici in nostro possesso per opporci a questa ennesima legge ad personam che, oltre a calpestare palesemente l`articolo 21 della Costituzione, mette seriamente a rischio il diritto di cronaca e un importante strumento d`indagine per i magistrati”, ha detto il portavoce dell`Italia dei Valori, Leoluca Orlando. “Solo pochi mesi fa ventisette milioni di italiani hanno detto no alle leggi ad premier – continua Orlando – ora basta è ora di pensare ai problemi del Paese, non permetteremo ai berluschini di ferire ancora una volta la democrazia”.
05 ottobre 2011Redazione Tiscali

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