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L’UE DICE SI ALLA TOBIN TAX, BARROSO: “PIU’ RISORSE PER SALVARCI”, TRICHET: “GOVERNI SIANO INTELLIGENTI”

Crisi economica, un cancro curato solo con l’aspirina. Oggi l’Unione Europea vuole mettere il massimo dell’impegno per sconfiggere e uscire da una crisi che, da quattro anni, sta travolgendo l’Europa e il resto del mondo. I requisiti per uscire fuori ci sono tutti, il debito pubblico e l’inflazione globale presente nel circondario europeo non sono minimamente paragonabili ai disastri che aleggiano oltreoceano come negli Stati Uniti e in Oriente. La Commissione UE ha approvato la Tobin Tax, una particolare forma di tassazione sulle transazioni finanziarie che, col tempo, dovrebbe portare entro i prossimi tre anni circa 55 miliardi di gettito annuo. A Strasburgo si parla anche di un’eventuale sostituzione dell’Efsf con l’Esm che dovrebbe rendere il sistema salva- stati più forte e flessibile. Da dieci anni a questa parte si parla anche di Euro, una moneta che, a detta da molti critici ed esperti in materia economico- finanziaria, avrebbe contribuito e non poco alla crisi. Barroso entra nel merito della questione, chiarendo che per rendere più credibile l’Europa e affrontare in modo intelligente l’attuale recessione è necessario un approccio comunitario e non solo intergovernativo. La richiesta di questo cambio di rotta lo chiedono gli stessi mercati; il guaio dei governi europei, afferma sempre Barroso, è stato adottare la moneta unica lavorando solo ed esclusivamente con politiche economiche di carattere nazionale. I trattati, conclude il presidente della Commissione UE, vengono stipulati per offrire concrete possibilità d’integrazione economica. Non è mancato un pensiero ala Grecia, tallone d’Achille per Strasburgo e vista con attenzione dai restanti paesi del Mediterraneo: “La Grecia è e resterà un paese membro dell’unione monetaria”. Il presidente della Bce, Trichet, intervistato dal Corriere della Sera, invita i rispettivi governi nazionali, compresa l’Italia, a mettere in pratica tutte le misure entrate in vigore con le rispettive manovre economiche. Finiti fiumi di parole, ora servono i fatti. L’Italia e il resto dell’Europa attendono con ansia importanti risvolti; crescere significa aumento del Pil e maggiori posti di lavoro.
Marco Chinicò

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