In due diverse audizioni presso la commissione giustizia del Senato, il 20 settembre scorso, il Cnf ha espresso la propria posizione su due argomenti all’ordine del giorno dei lavori della commissione: il riordino della magistratura onoraria e la riforma dell’affido condiviso.
Sul primo tema il presidente Alpa, riservandosi di fare avere alla commissione una documentazione di dettaglio, si è detto favorevole ad un riordino di tutte le figure di magistrati onorari (giudici di pace, got e vpo), con la creazione di un organico unitario di grande professionalità, pur premettendo che ritiene essenziale una riforma organica della giustizia. L’accesso a tale organico unico dovrebbe essere rigoroso, riservato agli avvocati, con incarichi temporanei e adeguata remunerazione. Non è considerata perseguibile la strada della stabilizzazione tout court dei giudici di pace oggi in servizio.
Alpa ha anche rilevato la difficoltà di verificare l’attualità dei testi in discussione in commissione alla luce della norme introdotte con la manovra d’agosto, visto che la delega sulle circoscrizioni giudiziarie prevede la riduzione degli uffici del giudice di pace dislocati in sede diversa da quella circondariale, consentendo tuttavia agli enti locali interessati di ottenerne il mantenimento facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia. Nel merito, il presidente Alpa ha auspicato la conservazione delle sedi per assicurare la giustizia di prossimità.
Con riferimento ai progetti di legge di modifica delle norme sull’affido condiviso, il principale suggerimento del Consiglio nazionale forense è quello di assegnare valore alla clausola generale dell’interesse del minore che consente al giudice di valutare i singoli casi in concreto. Il presidente Alpa ha auspicato una revisione dell’ intera materia del diritto di famiglia, la cui normativa risale ormai a 36 anni fa, in linea con i principi della carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, delle risoluzioni e delle direttive degli organi comunitari nonché delle indicazioni provenienti dai gruppi di lavoro che, anche nell’ambito della rappresentanza europea dell’ avvocatura, si occupano di armonizzare la disciplina del diritto di famiglia in ambito europeo. Più nello specifico, sottolineato il principio della bi-genitorialità, il presidente del Cnf ha manifestato fiducia nell’operato dei giudici, e quindi segnalato l’opportunità che siano mantenute le clausole generali, come l’interesse del minore, che consentono al giudice di adeguare il testo alle circostanze di specie; ha manifestato le perplessità dell’avvocatura per l’inserimento della mediazione obbligatoria anche nei procedimenti riguardanti i rapporti familiari, ed auspicato che le competenze giudiziali siano aggregate in un unico organo.