Quando ero piccolo i maschi erano solitamente incentivati o spinti (anche con violenza) a praticare condotte di vita pericolose, alle femmine invece non era concesso. Era come se l’uomo doveva dimostrare qualcosa, la donna no, il maschio rischiare per essere uomo, la femmina già donna per nascita. Qualcuno dirà, assurdo! E’ sbagliato! Vero.. ma adesso provate a pensare che queste idee sono quelle con cui siamo stati cresciuti, istruiti ed alla base della odierna società. A me questo fa un po’ rabbrividire. Abbiamo così costruito una società malata di discriminazione e separatismo sessuale. Protettivi verso la femmina, disinteressati verso il maschio. Le stesse basi culturali e sociali su cui si sono fondate società ed ideologie del passato come il Nazismo e l’Apartheid.
Non ci stupiamo dunque se oggi viviamo la società dove una “persona” soltanto perché uomo non ha diritti (quelli fondamentali) come famiglia, casa, salute. Siamo al punto che una qualsiasi donna palpeggiata va diretta al TG1 e migliaia di padri separati devastati e violentati (altro che palpeggiata!) vengono ignorati. Uomini, Maschi. Chiamateli come vi pare. Ma sono Esseri Umani. O No? Milioni di vite che si spengono nel silenzio: 9 barboni su 10 sono maschi, 99 genitori su 100 discriminati sono maschi, 3 abbandoni scolastici su 4 sono maschili, 4 suicidi su 5 sono maschili, gran parte delle malattie cardiovascolari e tumorali sono maschili, idem per AIDS e droga, 95 morti bianche su 100 sono maschili, e molto altro (aspettativa di vita, malattie mentali, ecc..).
Secondo alcune ricerche 9 italiani su 10 sono a conoscenza di questo. Dunque la solita Ipocrisia, il solito egoismo. Si, ma non solo. E qui ritorna il discorso dei maschi spinti al rischio, buttati nella rissa, il discorso dell’uomo sacrificabile. In America la chiamano società dei Cowboy in Europa del Machismo. Il “macho” è inculcato come modello nei maschi sin da piccoli. Alle femmine ciò garantisce migliore sopravvivenza e controllo. Retaggio antico? No, realtà odierna.
Contano di più 100 donne o 1000 uomini? Tutti, dentro di noi, sappiamo bene la risposta. Tutti, sappiamo bene cosa direbbe oggi il politico, conduttore o la dirigente in TV. (ovviamente prima proverebbe a glissare la domanda). A me tutto questo imbarazza. Non è degno di una società umana che si voglia ritenere moderna, pacifica ed evoluta. Siamo dunque tutti esseri umani allo stesso modo come dice la Costituzione (ma anche l’ONU o la Chiesa)? No. Non ancora.
Dipende anche da noi, da quanto siamo disposti, noi uomo, noi donna, noi dentista, giornalista, politico, imprenditore, impiegato o giudice, quanto siamo disposti a smettere di andare in “automatico” e “scegliere” di trattare chi si ha di fronte allo stesso modo, sia esso uomo o donna.
in fede. M.Rossi
spiagge@email.it
ps. autorizzo la diffusione