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Omosessualità , peccato gravissimo secondo Babini, ma non secondo Gesù

Il vescovo emerito di Grosseto, Giacomo Babini, per difendere Berlusconi ed attaccare Vendola, ha dichiarato: “Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso”. Peccato gravissimo, secondo Babini, ma non secondo Gesù, il quale, rispondendo al giovane ricco, enumera i peccati gravi, ma non fa un minimo cenno all'omosessualità: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza. Non frodare, onora il padre e la madre» (Mc 10,19). Si dà il caso che tra questi peccati, ci sia proprio quello ritenuto meno grave dal vescovo, vale a dire l'adulterio. Peccato commesso in continuazione da Silvio Bellusconi, giacché, come il vescovo emerito dovrebbe sapere, secondo la Chiesa cattolica, il Cavaliere è tuttora sposato. Vale la pena ricordare che secondo il Catechismo della Chiesa cattolica, gli atti di omosessualità al più dovrebbero essere peccati veniali, giacché manca la materia grave, precisata dai dieci comandamenti (Catechismo n. 1858). E il peccato veniale, secondo Giovanni Paolo II, “non priva della grazia santificante, dell'amicizia con Dio, della carità, né quindi della beatitudine eterna” (Reconciliatio et paenitentia,17). Insomma, come cattolico, il vescovo lascia piuttosto a desiderare.

Renato Pierri

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