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Un Testo Unico delle norme fiscali all’interno della Legge delega sulla Riforma Fiscale

L’articolo 1 della bozza sulla Legge delega per la Riforma Fiscale, presente sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, parla di “norme fiscali basate sui principi di chiarezza, semplicità, conoscibilità effettiva, irretroattività” e di “ridurre lo sforzo del contribuente nell’adempimento degli obblighi fiscali”.
L’articolo 8 della bozza suddetta stabilisce che “per lo stesso periodo e per i tre anni successivi al completamento della riforma, possono essere emanati uno o più decreti legislativi, disposizioni integrative e correttive, nonché tutte le modificazioni legislative necessarie per il migliore coordinamento delle disposizioni vigenti.”.
Quale migliore attuazione di queste norme se non un Testo Unico fiscale. Un vero Testo UNICO delle norme fiscali che, nel rispetto dello Statuto del Contribuente, delinei con chiarezza le modalità di accertamento per tutte le tipologie di imposte e tasse al fine di semplificare tutti gli aspetti procedurali.
Nella Legislazione vigente esistono attualmente i seguenti Testi Unici:
– Testo Unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro n. 131 dell’anno 1981;
– Testo Unico delle imposte dirette n. 917 dell’anno 1986;
– Testo Unico delle imposte di successione e donazione n. 346 dell’anno 1990;
– Testo Unico delle imposte ipotecarie e catastali n. 347 dell’anno 1990.
A questi si aggiungono i vari D.P.R. o Decreti Legislativi che disciplinano altre imposte e tasse:
– D.P.R. n. 633 del 1972 imposta sul valore aggiunto;
– D.P.R. n. 641 del 1972 tassa sulle concessioni governative;
– D.P.R. n. 642 del 1972 imposta di bollo;
– D.P.R. n. 600 del 1973 disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi;
– D.P.R. n. 601 del 1973 disciplina delle agevolazioni tributarie;
– D.P.R. n. 602 del 1973 disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito;
– D.P.R. n. 605 del 1973 disposizioni relative all’anagrafe tributaria;
– Decreto Legislativo n. 446 del 1997 imposta regionale sulle attività produttive.
Si può notare come, a parte l’IRAP istituita nel 1997, i Testi Unici così come i D.P.R. siano fermi agli anni che vanno dal 1972 al 1990.
Successivamente a questi anni le varie norme che regolamentano il Fisco Italiano sono state continuamente aggiornate da Leggi, Leggine, Decreti Legge, Finanziarie composte di due/tre articoli con oltre 200 commi, Manovre correttive, Provvedimenti, Decreti Dirigenziali, Decreti Legislativi, Decreti Ministeriali, che rivisitano in continuazione le disposizioni vigenti e rimandano ulteriormente a testi esistenti o a decreti attuativi di successiva emanazione. Senza prendere in considerazione le numerose Circolari dell’Agenzia delle Entrate, ritenute semplici prassi esplicativa, ma che il più delle volte sono letteralmente Leggi.
Com’è possibile per gli operatori economici e, in particolare, per i Commercialisti districarsi in un simile ginepraio normativo? Com’è possibile avere la certezza della corretta interpretazione e applicazione delle norme e, quindi, essere al riparo da sanzioni, accertamenti, contenziosi?
Solo con l’adozione di un Testo Unico potremmo sperare in norme di semplice ed univoca interpretazione, che facilitino i rapporti tra Contribuente e Amministrazione Finanziaria, creando le condizioni per un Fisco più equo, vero incentivo per l’ottenimento di maggiori gettiti nelle casse erariali e segnale tangibile di una “Vera Riforma Fiscale”, di un vero Stato di diritto.

Livorno, li 19 Settembre 2011
Il Consiglio di Amministrazione
Fondazione COMMERCIALISTITALIANI

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